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Nelle acque del Regno Unito tornano finalmente foche, balene e delfini

 

Tra le buone notizie del 2022, un censimento informale che fa ben sperare per la salute di chi abita i nostri mari: secondouna relazionedell’organizzazione the Wildlife Trusts, che si occupa di preservare la fauna selvatica, sono aumentati gli avvistamenti di megattere nelle acque del Regno Unito. L’evento è stato riconosciuto come un segno positivo della ripresa della specie del cetaceo misticeto della famiglia Balaenopteridae. Gli esperti hanno dichiarato che nel 2021 ci sono stati anche degli avvistamenti di orche e delfini definiti “sorprendenti”. Dal 2019 sono state viste più di 75 megattere nel Regno Unito, un numero elevato per la specie abituata a migrare ogni estate verso le acque polari per nutrirsi e tornare ai mari tropicali in inverno: “solo pochi anni fa, sarebbe stato estremamente raro vedere una megattera in giro per il Regno Unito, ma sembra che i cetacei stiano inseguendo grossi banchi di sardine presenti intorno alle nostre coste”, ha commentato Matt Slater, responsabile della conservazione marina del Cornwall Wildlife Trusts. Secondo l’organizzazione di beneficenza inglese, è l’attività umana a mettere seriamente a rischio la vita marina di specie rare come la megattera: nell’ultimo anno più di 170 cetacei sono rimasti bloccati in Cornovaglia insieme a 247 foche, molte delle quali ferite dall’attività di pesca. Daniele Clifford, responsabile della conservazione marina per The Wildlife Trusts, ha affermato che il rumore dei parchi eolici può disorientare alcune specie: “dobbiamo pensare attentamente a tutto lo sviluppo marino in futuro”. Per Clifford, troppi animali vengono uccisi senza un motivo a causa di pratiche di pesca non sostenibili, di attrezzature perse e disperse nel mare che confondono la fauna marina, in particolare foche e delfini. Tra gli avvistamenti inusuali avvenuti nello scorso anno e citati da The Wildlife Trusts, un cucciolo di balenottera trovato nel Tamigi a Londra, un delfino tursiope avvistato da nuotatori in Cornovaglia e arrivato in Irlanda con lesioni compatibili a danni causati da un’elica. Negli ultimi anni, pesca, inquinamento e cambiamenti climatici, attività sportive e ricreative connesse alla navigazione, hanno avuto un enorme impatto sulla vita in mare. Il lavoro di The Wildlife Trusts è quello di ripristinare gli habitat marini del Regno Unito, chiedendo alle autorità competenti di proteggere almeno il 30% dei mari entro il 2030. Tra le soluzioni proposte, la creazione di aree marine altamente protette, una migliore pianificazione per lo sviluppo in mare e un aumento del monitoraggio della vita marina.

Redazione

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