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Addio aria condizionata: una vernice speciale la metterà fuori gioco?

 

La battaglia per il “nero più nero del mondo” aveva messo a soqquadroil mondo dell’arte, con la sfida tra lo scultore di fama mondiale Anish Kapoor – che si era guadagnato il diritto esclusivo a utilizzare il cosiddetto Vantablack, il “nero più nero” – e il suo collega Stuart Semple che si è messo a creare un nuovo “nero più nero” da mettere poi a disposizione di tutti tranne che proprio di Kapoor, in polemica col contratto (e il concetto…) di esclusiva sull’utilizzo del Vantablack. Ora però che la l’attenzione si sposta sul “bianco più bianco” le ricadute potrebbero essere davvero interessanti, e ben al di là del mondo dell’arte e della sfida estetica. Xiulin Ruan, professore di Ingegneria Meccanica all’Università di Purdue ritratto qui sopra,ha annunciatoinfatti di aver creato la “vernice più bianca al mondo”. Un attributo che si basa proprio su una misurazione numerica, visto che la vernice di Ruan ha dimostrato di riflettere il 98,1% dell’energia solare che è indirizzata su di esso, lì dove le vernici bianche standard oggi sul mercato oscillano invece tra l’80% e il 90% per quanto riguarda questo dato. Il nero ovviamente si comporta in maniera opposta: invece di riflettere e respingere l’energia solare la intrappola, e il Vantablack di Kapoor arriva a un dato del 99,6%.Ma tornando al “bianco più bianco”, e alle suepotenziali applicazioni: tra le sue capacità anche la possibilità di respingere il calore a infrarossi in misura inedita, disperdendolo, e creando così le condizioni per cui una superficie rivestita con questa vernice può essere portata a una temperatura inferiore rispetto a quella ambientale senza però richiedere il minimo il consumo di energia. È stato calcolato da Ruan e dal suo team che ricoprendo un tetto di una superficie di poco meno di 100 metri quadri, l’effetto “rinfrescante” sarebbe l’equivalente – come potenza di raffreddamento – a circa 10 kilowatt. Un dato maggiore rispetto alla maggior parte dei condizionatori d’aria oggi in commercio. La chiave della “bianchezza” – perdonate il neologismo – di questa nuova vernice starebbe nella alta concentrazione di solfato di bario utilizzata per generarla, e nel fatto che lo stesso solfato di bario sarebbe utilizzato avendo cura di combinarne particelle di diverse dimensioni, aumentando così il processo di dissipazione del calore. Ruan garantisce che la produzione industriale di questo tipo di vernice non dovrebbe essere eccessivamente costosa né fuori mercato. Fosse davvero così, sarebbe una notizia incredibilmente promettente. Con ricadute energetiche e ambientali di notevole portata.

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