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Aria inquinata: un problema da 307.000 morti l’anno

 

È un allarme da anni inascoltato. Eppure la qualità dell’aria continua ad avere un peso enorme sulla nostra salute; e la Pianura Padana, tra l’altro, rimane il territorio più inquinato da particolato e biossido di azoto dell’intera Unione Europea. In generale, l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) rivela come nei 27 Stati membri dell’Unione europea addirittura il 97% della popolazione urbana sia esposto a livelli di particolato fine superiori alle linee guida raccomandate dell’OMS, recentemente aggiornate con la pandemia Covid (da quando cioè è arrivata una rinnovata attenzione ai problemi respiratori).Sono 307.000 i decessi prematuri nel 2019 collegati al mal d’aria: un numero inaccettabile. Se avessimo seguito le linee guida dell’OMS avremmo potuto ridurre questo numero del 72%, ci dice il report EEA. Alla base dell’inquinamento ci sono le attività umane: dai mezzi di trasporto ai sistemi di riscaldamento, fino al contributo – minore – degli allevamenti intensivi. L’UE ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 il numero di morti premature causate da PM2,5 di almeno il 55%, rispetto ai livelli del 2005. Toccherà al piano d’Azione Zero Pollution legato al Green Deal, imporre standard più rigidi.In Italia urge intervenire. Innanzitutto, monitorando l’aria dentro e fuori gli edifici nei territori più inquinati. E bisogna farlo partendo proprio dalle scuole: dato che i bambini insieme agli anziani sono i più esposti all’inquinamento, con la diffusione di asma e altre problematiche respiratorie.Cosa possiamo fare? Cambiamo sistema di riscaldamento, se a gasolio; mettiamo dei filtri se usiamo legna (in Italia solo sopra i 600 metri di altitudine si dovrebbero avere camini e stufe); scegliamo auto elettriche, che non riducono solo le emissioni ma anche il particolato. E se non possiamo sostituire l’auto, a volte basta guidare meglio: la produzione di particolato si riduce anche andando più piano, rispettando le “zone 30”, evitando brusche accelerate e frenate. Andare in bici, a piedi o prendere i mezzi pubblici è, quando possibile, un rimedio ancora migliore.

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