“Lucy in the sky with diamonds” cantavano John Lennon e Paul McCartney a metà degli anni Sessanta, canzone che ancora oggi porta con sé controversie per il suo titolo e testo. Dopo 60 anni la Lucy della Nasa, la prossima esploratrice di asteroidi in partenza da Cape Canaveral, passerà 12 anni in viaggio interplanetario, questa volta non con i diamanti dei Beatles ma per avvicinarsi agli asteroidi chiamati “Trojans”. Durante la missione Lucy, da 981 milioni di dollari, la sonda esplorerà alcuni asteroidi per comprendere meglio la formazione dei corpi planetari del Sistema Solare esterno. Non è un caso la scelta del nome da parte della Nasa: Lucy è. infatti, l’ominide fossile di 3,2 milioni di anni portato alla luce nel 1974 in Etiopia e che ha svelato i segreti delle origini umane. Gli scienziati potranno studiare gli asteroidi troiani per capire come sono le parti lontane e primordiali del Sistema Solare, senza dover inviare ulteriori missioni. La Nasa ha spiegato come più di 7.000 asteroidi troiani viaggiano vicino a Giove, in due grandi sciami che guidano e seguono il pianeta mentre orbita intorno al Sole. Diversi altri pianeti, inclusi Marte e Nettuno, hanno asteroidi troiani che seguono da vicino le loro orbite; la Terra ne ha almeno due. Giove rimane il pianeta con il più alto numero di asteroidi troiani che, grazie a Lucy, potrebbero essere sempre più vicini.
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