Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna hanno chiesto a gran voce unaredistribuzione più equa dei migrantiche non pesi solo sui Paesi in cui avvengono gli sbarchi. Lo hanno fatto al termine del summit che si è svoltoa Veneziail 3 e 4 giugno 2022 tra i cinque delMed-5, un vertice che da 4 anni riunisce i rispettiviministri dell’Interno, «parte di un processo di confronto e di coordinamento che da tempo abbiamo sviluppato come Paesi mediterranei dell’Unione europeapiù esposti ai flussi migratori», ha dettoLuciana Lamorgese, che ha presieduto l’incontro. Al centro dei colloqui del Med-5, che in precedenza si erano tenuti aAtene,MalagaeRoma, ci sono state le possibili ondate diprofughiprovenienti dall’Africae diretti in Europa meridionale. Il motivo? Fame ecarestiacausate, oltre che daicambiamenti climaticie dai conflitti interni, anche dal blocco delle esportazioni di grano dall’Ucrainadopo l’invasione russa. Secondo il ministro dell’Interno cipriotaNicos Nouris, è necessaria una politica europea solida e comune in materia di immigrazione: «La solidarietà non è uno slogan, né può essere priva di sostanza», ha detto ai giornalisti. In passato le politiche di accoglienza in Unione europea (dettate dalsistema di Dublinoe da altre norme che prevedevano che ogni Paese membro potesse offrirsi di ricevere una parte dellecentinaia di migliaia di migrantigiunti sulle coste più esposte alle rotte migratorie) si sono rivelateinefficaci: molti Stati hanno schivato la possibilità e non si sono fatti avanti. Questo ha creato uno squilibrio non da poco, perché il criterio per l’accoglienza si poggiava esclusivamente sulla solidarietà dei singoli Paesi. Il ministro Nouris ha fatto notare che a diversi anni di distanza dall’apertura diCiproai migranti,il 5 % della popolazioneè composta da richiedenti asilo.Secondo l’Eurostat, infatti, nel 2020 nell’isola è stato registratoil più alto numero di richiedenti asiloper milione di abitanti: 8.448. Il più basso, invece, in Ungheria, con 9 richiedenti per milione di abitanti, seguita da Estonia, Polonia e Slovacchia. Durante l’incontro non è stato affrontato il temaprofughi ucraini, che secondole stimedell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’Unhcr, sarebbero stati accolti in particolare da Polonia, Germania, Ungheria, Moldavia e Romania. Il numero di migranti in crescita pone l’attenzione sul modo in cui vengono e verranno accolti in Europa, tra i timori che il numero di persone gravemente affamate possa aumentare a causa dellasiccitàin Africae dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari,un fenomeno antecedente all’invasione in Ucraina. Ora, a causa del conflitto a Kyiv che, insieme a Mosca, produceun terzo del grano e dell’orzo globali– in gran parte venduti ai Paesi africani -, è diventato impossibile spedire il prodotto in Somalia, Tanzania, Senegal ed Egitto, che importano grandi percentuali del loro fabbisogno dalla zona colpita dal conflitto. Si stima chenel Sahel, sotto il deserto del Sahara,18 milioni di personestiano affrontando una grave carestia, con gli agricoltori che stanno affrontando la peggiore stagione di produzione e raccolto da oltre un decennio. La ministra dell’Interno italiana Luciana Lamorgese ha posto l’accento su ulteriori accordi di rimpatrio con i Paesi da cui le persone fuggono per cercare un futuro migliore in Europa,respinti perché fuggono solo dalla povertàe non da guerre o persecuzioni. L’omologo greco Notis Mitarachi ha espresso sostegno in favore dipercorsi legali per l’immigrazione: anche se le domande di asilo falliscono, spesso i richiedenti rimangono nei Paesi di destinazione accettandolavori illegalio ricorrendo all’accattonaggio. «Non possiamo lasciare che siano i trafficanti a decidere chi viene a vivere in Europa», ha detto ai giornalisti. Il governo italiano sta lavorando su procedure accelerate per gli ingressi legali nel Paese e nel decreto flussi 2022, a cui sta lavorando la presidenza del consiglio dei ministri, sono previstipiù dei 70.000 posti dello scorso anno, perché manca personale in settori specifici: «La crisi ucraina ha evidenziato la capacità dell’Europa di essere compatta e di esprimere la solidarietà alle persone in fuga», ha detto Lamorgese. Le Ong chiedononuovi corridoi umanitarisul modello di quelli realizzati per accogliere i migranti in fuga da Kyiv.
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