Culture

Quanta filosofia c’è in un Oceano

Il prossimo fine settimana il Premio Costa Smeralda assegnerà il riconoscimento al saggio e al romanzo migliore dell’anno. Tra i prescelti, Oceano di Roberto Casati. Grande attesa per il Nobel Orhan Pamuk
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24 maggio 2022 Aggiornato alle 13:30

Roberto Casati è un filosofo milanese. Specializzato in Scienze cognitive, è direttore dell’Institut Nicod di Parigi. Ma è anche un appassionato velista con un discreto numero di navigazioni oceaniche sulla scia. Due passioni, quella dell’andar per mare e per l’indagine filosofica, che convergono in Oceano. Una navigazione filosofica, volume edito da Einaudi e tra i finalisti del Premio Costa Smeralda i cui vincitori saranno annunciati sabato prossimo a Porto Cervo.

Il Premio, giunto alla terza edizione - organizzato e promosso da Consorzio Costa Smeralda e Stefano Salis, noto giornalista e intellettuale nonché direttore artistico - nominerà il vincitore il 28 maggio ed è un appuntamento da non perdere con la grande letteratura.

Chi sono gli altri finalisti? Per la saggistica, oltre a Roberto Casati c’è Benedetta Craveri con La contessa (Adelphi, 2021) e Carlo Ossola con Personaggi della Divina Commedia (Marsilio, 2021). La terzina della Narrativa è invece composta da Silvana La Spina con L’uomo del Vicerè (Neri Pozza Editore, 2021); Michele Mari con Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi, 2021) e Lidia Ravera con Avanti, Parla (Bompiani, 2021).

Ma torniamo a Oceano - un libro che ci sta a cuore per il tema di cui tratta. “Potremmo cominciare – scrive l’autore – a guardarci meglio intorno, cosa che finora non sembriamo aver fatto abbastanza, e da qui iniziare a ripensare il mare. Proporre una nuova filosofia del mare. Capire in che misura è il nostro ambiente, in che misura ha fatto di noi quello che siamo”.

Ecco dunque che la grande distesa blu viene osservata da più prospettive, perché è un’entità oggettivamente poliedrica. È un ecosistema visibile, tangibile e che può essere attraversato e al tempo stesso invisibile, come lo sono gli abissi che ancora non abbiamo esplorato. È all’origine della vita e imprescindibile fonte di nutrimento e contemporaneamente risorsa depauperata perché ritenuta erroneamente sconfinata.

Per alcuni poi la vasta distesa d’acqua che circonda il Pianeta è un agognato eremo di introspezione, per altri teatro di indicibili sciagure.

È addirittura un carattere psicologizzato quasi lo si conoscesse al punto da potergli attribuire intenzionalità propria (è “calmo”, “mosso”, “agitato”, “pauroso”, “temibile”, “ruggente”, “vindice”), eppure alieno, inabitabile e del quale possiamo carpire solo l’estrema superficie.

Casati, insomma, guarda al mare attraverso una scansione multidimensionale, che sembra evidenziare l’inconsistenza di un atteggiamento oggettivante, ma che al contempo invoca la necessità, se non addirittura l’urgenza, di una indagine che ne riveli le forme.

Sia chiaro, Oceano non è un testo accademico in senso stretto, non un intricato garbuglio di sillogismi e nominalismi cari (purtroppo) a gran parte della speculazione filosofica. L’approccio del cognitivista milanese è piuttosto di evasione nel senso etimologico del termine (dal latino vadere), un “andare” tra le onde del sapere al contempo speculativo, divulgativo e antologico.

Fanno da filo conduttore stralci del diario di bordo di Albatros, la barca a vela con cui l’autore naviga alimentando quella passione nata prima come sport, cresciuta come gesto tecnico e trasformatasi infine in un vettore di conoscenza. “E chi dice conoscenza – conclude Casati – non può che dire filosofia”. In questo caso, appunto, “filosofia del mare”.

Vedremo se sarà il libro premiato dalla Giuria, composta da Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio. E oltre ai premi toutcourt, saranno consegnati altri due riconoscimenti.

Il Premio Cultura del Mediterraneo, attribuito a una personalità che si è distinta per la valorizzazione delle culture del nostro mare e dei popoli che lo abitano, verrà assegnato a Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture Arboree all’Università di Palermo, che con i suoi libri di storia naturale ha vinto numerosi premi, tra cui il prestigioso Grinzane Cavour per Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi da frutto mediterranei, fra scienza e letteratura.

Last but not least, il Premio Internazionale 2022 andrà invece allo scrittore turco Orhan Pamuk, Nobel per la Letteratura e autore di romanzi indimenticabili come Il museo dell’Innocenza e Istanbul, che ha già confermato la propria presenza in Sardegna per la cerimonia finale.

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