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A Roma e Milano per dire no alla Tassonomia Ue

Sabato 21 maggio le associazioni ambientaliste scendono in piazza per protestare contro la decisione della Commissione Ue di inserire gas e nucleare tra gli investimenti sostenibili
Credit: Mick Truyts/Unsplash
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
20 maggio 2022 Aggiornato alle 21:00

Not My Taxonomy, non la mia tassonomia. È il motto del flash mob che sabato 21 maggio mobiliterà associazioni e realtà ecologiste di diversi Paesi europei, Italia inclusa, unite contro l’inserimento di gas e nucleare nella Tassonomia dell’Ue per le attività sostenibili.

Meglio nota come Tassonomia verde, è un sistema di classificazione delle attività economiche ritenute compatibili con l’ambiente, elaborato nell’ambito del Piano d’azione per la finanza sostenibile e previsto all’interno del Green Deal europeo.

Con un discusso atto delegato adottato all’inizio di febbraio, la Commissione europea «ritiene che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione» energetica, pur se a determinate condizioni e con vincoli sulla quota di emissioni di CO2.

Ma le organizzazioni ambientaliste si oppongono, e sabato scenderanno in piazza per manifestare contro quello che ritengono un passo indietro rispetto alle politiche adottate finora a salvaguardia del nostro Pianeta.

Per l’Italia l’appuntamento è alle ore 17.00 a Palazzo delle Stelline in Corso Magenta a Milano e in Piazza Santi Apostoli a Roma, dove il flash mob sarà preceduto da una pedalata in bici che partirà alle 16.00 dalla stazione metro Colosseo. Proteste simili anche in Francia, Belgio, Germania e Austria.

«L’Italia sta facendo grandi passi in avanti in termini di semplificazioni, basti pensare alle misure introdotte dall’ultimo Decreto Aiuti. Manca però una soluzione strutturale che risponda non soltanto all’emergenza climatica, ma anche al caro bollette», ha dichiarato a La Svolta Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente.

E all’obiezione che il nucleare non produce CO2 risponde: «Vero, ma oltre al problema delle scorie radioattive c’è una questione di tempistiche. Se per realizzare una centrale servono circa 15 anni, qual è nell’immediato la risposta ai cittadini? Come ora bastano 120 giorni per autorizzare i rigassifigatori, così dobbiamo decidere di investire sulle proposte di elettricità futura».

Secondo una ricerca condotta da Greenpeace Francia, a influenzare la trattativa sulla Tassonomia sarebbero stati anche i giganti russi degli idrocarburi Gazprom e Lukoil, insieme all’azienda nucleare di stato russa Rosatom. La Russia, secondo Greenpeace, sarebbe infatti il maggior beneficiario dell’inclusione di gas e nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili dell’Unione Europea.

L’indagine, si legge nel rapporto, «mostra come grazie all’aumento di quantitativi di gas in Europa, che potrebbe essere favorito proprio dalla Tassonomia verde, la Russia potrebbe guadagnare 4 miliardi di euro in più all’anno, con un saldo positivo di 32 miliardi di euro al 2030. Inoltre, l’inclusione del nucleare nella Tassonomia permetterebbe a Rosatom di assicurarsi una fetta dei 500 miliardi di euro previsti per l’espansione del nucleare nell’Unione Europea».

«Con la crisi climatica che non accenna ad arrestare la sua corsa non possiamo tollerare che una risorsa inquinante come il gas fossile e una tecnologia estremamente controversa come il nucleare possano essere rilanciate come investimenti sostenibili», sostiene Legambiente, che definisce il provvedimento europeo «una grande operazione di greenwashing dietro cui si nasconde un gravissimo attacco alle vere fonti pulite».

Ora l’emendamento è al vaglio del Consiglio dell’Ue e del Parlamento europeo, che entro quattro mesi dalla presentazione della proposta di regolamento potranno sollevare obiezioni o chiederne il ritiro revocando la delega alla Commissione.

Oltre a Legambiente aderiscono alla manifestazione italiana anche Associazione forum ambientalista Odv, Asud onlus, Comitato S.O.L.E., Disarmisti esigenti, Earth Day Italia, Fridays for Future, Greenpeace, Gruppo Melitea, Isde Italia, L.E.A. Berta Càceres, Link, Mondo senza guerre e senza violenza, No al fossile Civitavecchia, Piazza048, Rete degli studenti, Rete ecosistemica Roma, Rete emergenza climatica e ambientale Emilia-Romagna, Rete No Hub del gas, Sbilanciamoci, Transport & Environment, Ultima generazione, Unione degli studenti, Unione degli universitari, Up - Su la testa!, Wilpf Italia e WWF.

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