Diritti

Il lavoro minorile cresce a causa del Covid-19

Sono 160 milioni i bambini e le bambine costretti a lavorare nel mondo: 9 in più di 20 anni fa. La denuncia di Terres des Homes
Rielaborazione della foto di Sadie Pfeifer, "A Cotton Mill spinner in Lancaster, South Carolina". 1908.
Rielaborazione della foto di Sadie Pfeifer, "A Cotton Mill spinner in Lancaster, South Carolina". 1908.
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20 maggio 2022 Aggiornato alle 09:00

Un fenomeno in crescita, quello del lavoro minorile nel mondo. Per la prima volta in vent’anni la Federazione Internazionale Terre des Hommes ha registrato un aumento di bambini e bambine in questa condizione: sono 160 milioni. Il Covid-19 ne ha esposti quasi 9 milioni in più al rischio di sfruttamento lavorativo.

La Fondazione è presente in 22 Paesi e dal 1960 è in prima linea per proteggere i minori dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento per assicurargli scuola, educazione informale, cure mediche e cibo, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere.

L’ultimo report, dal titolo “Building back better after Covid-19”, analizza come la pandemia abbia influenzato la vita dei bambini e quali misure siano necessarie per ricostruire e ripartire al meglio. L’analisi ha preceduto la quinta Conferenza mondiale sull’eliminazione del lavoro minorile che si è tenuta il 15 maggio 2022 a Durban, in Africa, chiedendo a gran voce un’azione urgente per combattere il numero crescente di bambini coinvolti nel lavoro minorile.

Per la prima volta l’incontro si è tenuto nella regione africana, dove il lavoro minorile è tra i più alti al mondo e i progressi sono più lenti. Circa il 70 per cento si registra nel settore agricolo, spesso in contesti in cui i bambini lavorano insieme alle loro famiglie.

Il report di Terres Des Hommes ha riscontrato che il lavoro minorile nel mondo è cresciuto nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni. La fondazione si è concentrata su due casi studio, l’India e il Perù, in cui i minori hanno fortemente sofferto le conseguenze del Covid-19: molti hanno iniziato a lavorare a causa della pandemia per garantire la sopravvivenza delle loro famiglie.

I bambini peruviani che andavano a scuola prima della pandemia e che lavoravano come venditori ambulanti hanno detto di essere preoccupati per il futuro, perché i genitori hanno perso il lavoro e non hanno opportunità future. Negli ultimi due anni, poi, i bambini in Perù hanno perso molte ore di istruzione a causa dell’inadeguatezza delle attrezzature tecniche e iniziare a lavorare come venditori ambulanti, non avendo altra scelta.

In India, invece, ragazze e ragazzi riferiscono di dover compensare la perdita di reddito dei genitori scavando nelle miniere di mica, in condizioni di lavoro molto pericolose. Questo materiale viene utilizzato, per esempio, nell’industria cosmetica ed elettronica per via della sua lucentezza perlacea e la sua buona conduttività. Per trovarlo, i bambini spesso si ritrovano a scendere in pozzi non protetti fino a 20 metri di profondità e rischiano la vita durante l’estrazione.

In India e Perù, a causa del Covid-19, l’approvvigionamento alimentare si è reso più complesso, e nel Paese di New Dehli è peggiorata la condizione delle ragazze: è aumentato anche il rischio di matrimonio precoce, dato che innumerevoli famiglie non sono in grado di garantir loro cure e assistenza.

Ma quali sono le richieste dei bambini? Dai workshop organizzati da Terres des Homes con grandi e piccoli colpiti dal fenomeno insieme agli insegnanti e ai rappresentanti del governo, sono emerse delle raccomandazioni per un recupero sostenibile ed equo di condizioni di vita sostenibili dopo la pandemia.

Per prima cosa, opportunità di istruzione flessibile e attrezzature digitali, in modo da poter seguire le lezioni nei momenti che precedono o seguono il lavoro, quindi al mattino presto o di sera.

Poi, i governi dovrebbero mettere a disposizione borse di studio, uniformi, articoli di cancelleria e biciclette per le ragazze e i ragazzi provenienti da famiglie vulnerabili, oltre ad assicurare il trasporto gratuito per gli studenti che si recano in una scuola al di fuori del loro villaggio. Per l’istruzione superiore un insegnante indiano ha proposto anche la possibilità di concedere prestiti senza interessi.

I bambini e le loro famiglie chiedono anche condizioni di lavoro dignitose per gli adulti: perché è necessario un salario equo per permettersi le cure di base dei familiari, compresi i figli, e la loro istruzione.

Secondo Beat Wehrle, rappresentante del Consiglio internazionale di Terre des Hommes, «il rapporto mostra quanto i bambini stiano soffrendo per le conseguenze della pandemia: il loro benessere è in pericolo. L’aumento del lavoro minorile nelle regioni che monitoriamo è allarmante».

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