Futuro

L’intelligenza artificiale trova più carie del tuo dentista

La Food and Drug Administration americana ha approvato un sistema di rilevamento basato sull’IA che riduce le diagnosi odontoiatriche errate
Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale le carie che i dentisti non riescono a individuare si sono ridotte del 43%
Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale le carie che i dentisti non riescono a individuare si sono ridotte del 43% Credit: Nick Fewings/Unsplash
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18 maggio 2022 Aggiornato alle 11:00

Se un’intelligenza artificiale potesse scovare le carie che si nascondono nella vostra bocca, vi siedereste sulla poltrona del dentista?

La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che regola i prodotti farmaceutici, ha rilasciato un’autorizzazione per la commercializzazione a Videa Caries Assist, un algoritmo di rilevamento delle carie dentali basato sull’intelligenza artificiale.

Secondo i dati emersi dalla sperimentazione dell’Fda, grazie a questo intervento virtuale le carie che i dentisti non riescono a individuare si sono ridotte del 43%.

Le diagnosi errate, poi, sono diminuite del 15%. E non importava quanto fosse esperto il dentista, con l’intervento dell’intelligenza artificiale i tassi di rilevamento miglioravano in ogni caso.

Florian Hillen, fondatore e ceo di VideaHealth, ha dichiarato che la priorità sta nel «garantire che la nostra soluzione sia efficace in diverse popolazioni di pazienti e aiuti i dentisti a fornire le diagnosi più accurate». Perché, spiegava nel 2019 «tutti vanno dal dentista e il principale strumento diagnostico che usa sono i raggi X. Ma c’è una mancanza di qualità standard in odontoiatria: se vai da tre dentisti diversi potresti avere tre opinioni diverse».

Come funziona il sistema? Lo spiega uno studio condotto dalla Harvard Business School, negli Stati Uniti: esaminando le radiografie dei denti e partendo da un dataset di oltre 100 milioni di data points, noti come Videa Factory: si tratta del più grande e diversificato set di dati del settore, provenienti da organizzazioni di servizi dentistici, compagnie assicurative, centri di compensazione e università leader nel settore.

Insomma, questi dati vengono trasformati in “modelli estremamente accurati” che l’IA usa per imparare a riconoscere le patologie dentali, consentendo quindi di fare diagnosi corrette e precise. Il risultato finale è un secondo parere molto rapido per i dentisti e un trattamento precoce e più economico per pazienti e assicuratori. Si spera anche meno doloroso.

Secondo VideaHealth la sua soluzione virtuale potrebbe essere implementata dalla maggior parte dei software di gestione degli studi dentistici e dei sistemi di radiografia in uso oggi e richiede solo pochi minuti per l’installazione.

Ora che ha l’approvazione della FDA, la “510(k)”, che è la procedura che l’ente richiede più di frequente ai fabbricanti di dispositivi medici per la loro commercializzazione, il sistema dovrebbe iniziare presto ad apparire negli studi dentistici negli Stati Uniti. Sarà l’inizio di una nuova era anche per i nostri denti?

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