Futuro

Sul suolo della Luna è spuntata una piantina

L’esperimento, dopo 11 anni di attesa, è riuscito. Un germoglio ha fatto capolino grazie a campioni di suolo prelevati dalle missioni Apollo
A sinistra le piante cresciute nella cenere vulcanica, a destra quelle nella regolite lunare.
A sinistra le piante cresciute nella cenere vulcanica, a destra quelle nella regolite lunare. Credit: UF/IFAS photo by Tyler Jones
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13 maggio 2022 Aggiornato alle 20:00

L’hanno definita una “pietra miliare”, ma la si potrebbe tranquillamente chiamare “pianta miliare”. Perché quello che è appena nato nei laboratori dell’Università della Florida non è un vegetale qualsiasi: è la prima pianta nella storia a essere nata dal suolo della Luna.

Per la prima volta gli scienziati, usando i campioni di suolo raccolti sulla Luna ai tempi delle missioni Apollo, sono riusciti a coltivare e far nascere piccole piantine di Arabidopsis.

I dettagli di questa straordinaria coltivazione sono stati pubblicati in un articolo apparso su Nature Communications Biology in cui gli esperti spiegano come possono germogliare e crescere con successo delle piantine nel suolo del nostro satellite.

Lo scopo dell’esperimento era proprio vedere se sarebbe stato possibile coltivare piante, e dunque potenzialmente anche cibo, facendole nascere dal suolo lunare: i risultati sono stati sbalorditivi.

Da almeno 11 anni i ricercatori della Florida attendevano dalla Nasa la consegna di alcuni grammi di suolo raccolto sulla Luna e a inizio maggio è iniziata la semina: inizialmente le piantine sembravano avere difficoltà a germogliare e crescere in maniera sana, dato che la regolite lunare, l’insieme eterogeneo di sedimenti, polvere e frammenti di materiale che compone il suolo del satellite, è completamente diverso dalla terra che usiamo per coltivare nel nostro Pianeta.

Nonostante ciò, le piantine sono riuscite a crescere, seppur con meno vigore rispetto a come accade usando il suolo terrestre. Per gli esperti, «questo lavoro è un primo passo verso la coltivazione di piante per cibo e ossigeno sulla Luna o durante le missioni spaziali. Richiederà una migliore comprensione di come coltivare piante nello spazio, ma ci stiamo lavorando», ha detto Rob Ferl, uno degli autori principali dello studio insieme alla collega Anna-Lisa Paul.

«Cosa farebbero le piante in una serra lunare? Potremmo avere agricoltori lunari?» si è interrogato lo scienziato in una nota che annuncia il successo dell’iniziativa.

Per ora, i ricercatori si sono limitati a usare 12 grammi di suolo lunare raccolto nelle missioni Apollo (11, 12 e 17) per piantare i semi e hanno aggiunto acqua, sostanze nutritive e luce.

La specie scelta, l’Arabidopsis, è stata selezionata per via del suo codice genetico completamente mappato e in grado di fornire maggiori dettagli e informazioni agli scienziati. Negli esperimenti fatti, alcune piante crescevano lentamente e con dimensioni minori rispetto a quelle dei gruppi di controllo, «segnali fisici che le piante stavano lavorando per far fronte alla composizione chimica e strutturale del suolo lunare», ha spiegato la dottoressa Paul.

Ora il prossimo passo sarà dare una risposta concreta ad altre domande che gli scienziati si stanno ponendo: per esempio quella fondamentale se sarà possibile, magari in futuro, coltivare direttamente sulla Luna e ci si chiede anche se l’aggiunta di acqua renderà i minerali più ospitali per le piante.

Nel frattempo, come raccontano gli esperti, al quesito se le piante sarebbero cresciute nel suolo lunare è arrivata una prima e importante risposta: «Un sì che ha stupito anche noi».

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