Diritti

Israele, via il cimitero palestinese per dare spazio a un parco

A Gerusalemme i parenti delle vittime sepolte ad Al-Yusufiyah si sono sdraiati sulle lapidi per impedire la distruzione del sito storico
I palestinesi protestano per la costruzione di un parco nazionale israeliano sopra uno storico cimitero a Gerusalemme
I palestinesi protestano per la costruzione di un parco nazionale israeliano sopra uno storico cimitero a Gerusalemme
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28 ottobre 2021 Aggiornato alle 10:00

Un cimitero palestinese rischia di scomparire per sempre. Sul lato orientale della Città Vecchia di Gerusalemme, accanto alla Porta dei Leoni, le autorità israeliane progettano di radere al suolo il camposanto per costruire un parco nazionale.

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, “Negli ultimi giorni le autorità israeliane hanno demolito parte del cimitero, portando alla luce resti umani sepolti in un settore dove riposavano soldati giordani uccisi nel 1967”, durante la guerra in cui Israele riuscì a conquistare Gerusalemme Est e annetterla con una mossa non riconosciuta a livello internazionale.

Tra le poche tombe arabe e palestinesi rimaste nello storico sito musulmano di al-Yusufiya, da giorni una donna si aggrappa alla lapide del figlio, mentre le forze israeliane cercano di rimuoverla con la forza. Il video di Ola Nababteh è diventato virale: la donna palestinese cerca di salvare i resti di Ala’a, sepolto nel 2017, ma dei soldati israeliani la allontanano nonostante le proteste generali. “Ho deciso che non mi arrenderò, sono disposta a morire sulla sua tomba” ha detto la donna ad Al-Jazeera. Arieh King, il vicesindaco di Gerusalemme, ha affermato che non c’è mai stata alcuna intenzione di spostare la tomba e che la polizia ha evacuato Nababteh perché era troppo vicina ai lavori di costruzione.

Le autorità israeliane, in loro difesa, hanno affermato che non si trattava di luoghi di sepoltura autorizzati: un portavoce dell’Autorità israeliana per i parchi e la natura (Ratag) ha dichiarato che i lavori si svolgono in un terreno pubblico, all’interno di quello che è stato definito un “Parco nazionale”. Le autorità di Gerusalemme hanno aggiunto che i lavori “hanno ottenuto tutti i permessi e sono condotti con la massima sensibilità. Lo scopo - hanno precisato - è migliorare la qualità di vita di tutti gli abitanti”. Eppure, secondo i palestinesi, Israele starebbe tentando di “giudeizzare la città, cancellando le tracce del suo passato islamico”. Già nel 2014, il Comune aveva impedito ai cittadini di Gerusalemme di seppellire i propri parenti nell’area settentrionale del cimitero, rimuovendo 20 tombe di soldati giordani.

Il conflitto storico tra le due fazioni colpisce anche i morti: i palestinesi rivendicano Gerusalemme Est come capitale di uno Stato che cercano nella Cisgiordania occupata da Israele, che confina con la città, e con la Striscia di Gaza. Israele, invece, considera Gerusalemme come la sua capitale eterna e indivisibile. L’apertura del parco nazionale rimane fissata per il 2022.