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Fondo Impresa Femminile: istruzioni per l’uso

Una guida facile facile per capire cosa sono e come ottenere le agevolazioni per le imprese femminili
Credit: Sito Fondo Impresa Femminile
Tempo di lettura 7 min lettura
9 maggio 2022 Aggiornato alle 13:00

Proviamo a chiarire ogni dubbio riguardo il nuovo Fondo Imprese Femminili. Chi lo può richiedere? E come fare? Qui, tutto ciò che c’è da sapere.

Cos’è?

Il Fondo Impresa Femminile è l’incentivo nazionale per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne. Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, mette a disposizione 200 milioni di euro (160 milioni di risorse PNRR e 40 milioni previsti dalla legge di bilancio 2021), sia con contributi a fondo perduto che con finanziamenti agevolati.

Per chi?

Il Fondo si rivolge alle imprese femminili con sede nelle regioni Italiane (piccole o grandi, già avviate da tempo o appena create) che rientrino in una delle quattro categorie: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitali con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna, lavoratrici autonome con partita IVA.

Qualora si voglia richiedere il fondo per avviare un’impresa, si può presentare la domanda con l’impegno di costituire la nuova attività dopo l’eventuale rilascio dell’agevolazione.

Per le donne in stato di disoccupazione che vogliono avviare un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, la percentuale massima di copertura delle spese ammissibili è maggiorata.

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni, le imprese devono essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese. Le imprese che non dispongono di una sede legale e/o operativa nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo Registro delle Imprese: per queste, deve essere dimostrata la disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano.

La norma in favore delle cittadine di Paesi extra Ue dispone la possibilità di accedere agli incentivi se, alla data di presentazione della domanda, vengono rispettati i requisiti di legge, queste sono regolarmente residenti in Italia e sono in possesso di un permesso di soggiorno della durata minima di 12 mesi.

Quali sono i finanziamenti?

Per le nuove imprese (esistenti da meno di 12 mesi) e quelle non ancora costituite, è possibile presentare progetti d’investimento, da realizzare entro due anni, fino a 250 mila euro. In questo caso, il Fondo mette a disposizione un contributo a fondo perduto con agevolazioni differenti in base alla dimensione del progetto: per i programmi fino a 100 mila euro, l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per le donne disoccupate) entro un limite di 50 mila euro; per quelli più grandi, fino a 250 mila euro, e viene coperto il 50% delle spese fino a un massimo di 125 mila euro.

Se l’impresa è già avviata e da più di 12 mesi, si possono presentare progetti di investimento per sviluppare nuove attività o per ampliare quelle esistenti fino a 400 mila euro. In questo caso, viene disposto un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero: la copertura prevista sarà fino all’80% delle spese, per un massimo di 320 mila euro, da rimborsare in 8 anni. Anche per questa categoria il progetto deve essere realizzato in 24 mesi.

Le spese ammissibili (solo se strettamente necessarie e funzionali al progetto) devono rientrare nelle cinque macrocategorie previste dalla norma, ovvero “Immobilizzazioni materiali”, “Immateriali”, “Servizi in Cloud”, “Personale Dipendente” e “Capitale Circolante”.

Per quanto riguarda il Personale Dipendente, le spese devono fare riferimento a contratti di assunzione (a tempo determinato e indeterminato) stipulati dopo la data di approvazione del piano e relativi al personale impiegato nella realizzazione del progetto.

Per il Capitale Circolante, sono finanziabili le spese entro un massimo del 20% del programma di spesa ammissibile (25% per imprese costituite da più di 36 mesi). Le tipologie di spese ammissibili sono rigidamente definite e, in coerenza con l’iniziativa, devono essere connesse al sostenimento (nell’arco temporale di realizzazione del progetto) dei costi per l’acquisto di materie prime, sussidiarie e materiale di consumo; dei servizi di carattere ordinario; del godimento di beni di terzi (affitto, noleggi, leasing, ecc.), degli oneri per la garanzia richiesta nella forma di fidejussione o polizza fidejussoria in favore del soggetto gestore laddove previsti.

In aggiunta al finanziamento è possibile richiedere, al momento della compilazione della domanda, un servizio di assistenza tecnico-gestionale. Questa comprende un tutoraggio del valore di 3 mila euro, per aiutare chi ne fa richiesta a preparare il progetto, e un voucher di 2 mila euro per la copertura del 50% del costo sostenuto per l’acquisto dei servizi di marketing o comunicazione strategica con un valore minimo di 4 mila euro (ma solo se si è richiesto prima il tutoraggio).

In nessun caso vengono finanziate le spese di apertura della partita IVA, l’iscrizione alla Camera di Commercio, le spese per il notaio, le imposte e le tasse. Il progetto presentato, infine, può anche essere approvato per una sola parte.

I moduli

I documenti da allegare alla domanda sono diversi e vengono distinti in base alla tipologia di impresa (da avviare, avviate da meno o da più di 12 mesi) e devono essere scaricati, compilati offline e poi inseriti sulla piattaforma.

In più, le imprese individuali e le attività di lavoro autonomo già avviate devono presentare anche il certificato di attribuzione partita IVA; le società costituite, invece, l’atto costitutivo e statuto; le attività libero-professionali, infine, l’attestazione di iscrizione all’ordine professionale di riferimento.

Compilazione e presentazione delle domande: come, dove e quando

Le domande devono essere compilate e presentate online sulla piattaforma di Invitalia che gestisce gli sportelli per conto del MiSE e in tempi diversi a seconda delle imprese.

Per quelle nuove (da avviare o già costituite da meno di un anno) le domande possono essere compilate già da ora (lo sportello è stato aperto il 5 maggio) mentre potranno essere presentate dal 19 maggio alle ore 10:00.

Per le attività nate da più di 12 mesi, la compilazione potrà essere fatta a partire dal 24 maggio (ore 10:00) e la presentazione dal 7 giugno (sempre ore 10:00).

Non ci sono limiti di orario per la compilazione ma l’invio potrà avvenire solo dalle 10:00 alle 17:00 dei giorni feriali. Prima di procedere con la compilazione, che si conclude con la firma digitale e il rilascio del “codice di predisposizione della domanda” per la presentazione della stessa, l’interessata deve verificare che i dati della società presenti nel Registro delle imprese siano completi e aggiornati: in caso contrario, in seguito ai controlli automatici da parte della piattaforma stessa, la compilazione della domanda viene bloccata. Per compilare online la domanda bisogna accedere all’area riservata sulla piattaforma.

Non c’è una scadenza per le presentazioni (lo sportello, infatti, chiuderà una volta che i fondi saranno terminati) ma la valutazione avverrà in base al loro arrivo.

Per presentare la domanda, bisogna essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE), avere una firma digitale e l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante dell’impresa o della persona fisica referente in caso si voglia creare una nuova attività.

Per le imprese che non possiedono un’identità digitale in Italia, l’accesso per la presentazione della domanda avviene tramite un accreditamento delle stesse tramite un’apposita richiesta, da inviare attraverso posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo impresafemminile@postacert.invitalia.it, inserendo nell’oggetto “Fondo impresa femminile – richiesta accreditamento alla procedura informatica”.

Questa richiesta deve contenere: la documentazione con i dati identificativi dell’impresa (certificato camerale o simili per le imprese estere), la documentazione che attesta i poteri del legale rappresentante (ovvero del firmatario della richiesta), il modulo di accreditamento per l’accesso alla procedura informatica di presentazione della domanda per conto dell’impresa estera/amministrata da una o più persone giuridiche o enti diversi dalle persone fisiche.

*con la consulenza della commercialista Beatrice Meli

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