Bambini

3 recensioni a prova di mamma

Consigli utili per praticare del sano egoismo. Storia di una bambina fifona e del suo gatto senza coda. Manuale di sopravvivenza all’imperfezione
Dalla copertina di "Lo faccio per me" (Rizzoli) di Stefania Andreoli.
Dalla copertina di "Lo faccio per me" (Rizzoli) di Stefania Andreoli.

Mentre i preparativi per la Festa della Mamma fervono e il web pullula di articoli su idee regalo dell’ultimo minuto, il nostro appuntamento del sabato con le recensioni per i più piccoli stavolta lascia spazio a una puntata dedicata alle mamme e a tre proposte interessanti che trovate in libreria.

Copertina di “Lo faccio per me. Essere madri senza il mito del sacrificio”, Stefania Andreoli (Rizzoli)
Copertina di “Lo faccio per me. Essere madri senza il mito del sacrificio”, Stefania Andreoli (Rizzoli)

Lo faccio per me. Essere madri senza il mito del sacrificio di Stefania Andreoli (Rizzoli)

Lo faccio per me” è una frase pronunciata a stento e con fatica da parte di molte madri. Senso del dovere e di colpa insieme creano un mix letale in grado di erodere la vita di una donna, il suo lavoro, le sue passioni, i suoi amici. Dalla nascita del bambino, ogni decisione, anche la più insignificante, deve essere “funzionale” e sembra doversi adeguare a un unico, grande imperativo: “Lo devo fare per mio figlio”. Così la tentazione di lasciare il lavoro, accantonare conoscenze e hobby è forte.

Il libro di Stefania Andreoli – stimata psicoterapeuta, presidente dell’Associazione Alice Onlus, Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Milano e ospite a programmi radio e tv, tra cui Catteland in onda su Radio Deejay – edito da Rizzoli e fresco di stampa, scardina uno a uno gli stereotipi, le storture e i falsi miti legati all’esperienza della maternità.

Un’opera meticolosa di decostruzione di un prototipo femminile che non ha più senso replicare. Un sistema che non giova a nessuno, tantomeno ai figli, i quali da adulti si vedranno rinfacciare il presunto “amore incondizionato” e che incontreranno numerose difficoltà nel rendersi autonomi dalle proprie figure genitoriali.

Famosa anche per l’apprezzatissima rubrica del martedì su Instagram, in cui trovano voce storie, dubbi e curiosità dei genitori 2.0., l’autrice procede seguendo un approccio scientifico, citando studi e fonti a supporto e passando in rassegna le varie fasi della crescita del bambino. Un’argomentazione densa non solo di dati, ma anche di riferimenti culturali ed esperienze vissute.

Qual è dunque il modello da seguire per essere madre? La risposta è intuitiva: nessuno, perché “non esiste una sola madre, ma una madre per ogni donna, una madre per ogni vita, una madre per ogni bambino, una madre per ogni età del figlio, una madre per ogni avvicendamento dovuto alla stessa sua evoluzione come adulto e, in modo più largo, come persona”.

Copertina de “Il Senzacoda” di Loredana Lipperini (Salani)
Copertina de “Il Senzacoda” di Loredana Lipperini (Salani)

Il Senzacoda di Loredana Lipperini (Salani)

Dopo l’uscita del suo ultimo romanzo La notte si avvicina, proposto da Romana Petri per il Premio Strega 2021, Loredana Lipperini si lancia (di nuovo) nella narrativa d’infanzia e ci regala una storia spiritosa e delicata sulla paura e su come dominarla.

Ciascuno di noi teme qualcosa, alcuni il buio, altri il temporale, altri ancora gli insetti. La piccola protagonista del libro Ari sembra un caso disperato: ha paura di tutto. I suoi sogni sono popolati da mostri un po’ strampalati, che la tormentano e le impediscono di dormire.

Anche le creature che le tolgono il sonno, dal canto loro, hanno un bel daffare: spaventare la bambina ogni notte è un lavoro impegnativo e avrebbero decisamente bisogno di una vacanza. Nel tentativo di venire a capo del problema, Ari scoprirà di aver bisogno di qualcuno di molto speciale per superare le paure annidate nei sogni.

Chi altri se non un gatto? Un gatto senza coda, a essere precisi. Con lui, Ari attraverserà le terre dei sogni fino a trovarsi al cospetto di un’antichissima colonia di felini con il potere di salvare gli umani dagli incubi più terribili.

Un’avventura travolgente, sospesa tra sogno e realtà, ricca di umorismo nonsense e poesia, che consentirà alla piccola Ari di scoprire tutto il suo coraggio.

Tornata in libreria il 5 maggio, Loredana Lipperini è scrittrice ispirata e poliedrica, giornalista e conduttrice radiofonica attenta alle questioni legate alla parità di genere e al mondo dell’infanzia. Autrice di Ancora dalla parte delle bambine, che offre una profonda riflessione sugli stimoli e i modelli forniti sin dai primi anni alle donne del domani, ma anche di Questo trenino a molla che si chiama il cuore, Non è un paese per vecchie, Magia nera, Di mamma ce n’è più d’una.

Copertina di “Non farcela come stile di vita”, F. Fiore e S. Malnerich, (Feltrinelli)
Copertina di “Non farcela come stile di vita”, F. Fiore e S. Malnerich, (Feltrinelli)

Non farcela come stile di vita di Francesca Fiore e Sarah Malnerich (Feltrinelli)

“Le donne hanno risorse infinite”, “Come lo fa la mamma non lo fa nessuno”, “I figli sono delle madri”, “Le donne sono multitasking”. Quante volte abbiamo sentito pronunciare queste frasi? Rispecchiano davvero la realtà o si tratta semplicemente di false credenze in grado di far sentire perennemente in colpa e in difetto le madri in carne e ossa?

Nella società della performance, che ci vorrebbe tuttə vincentə e attivə, c’è chi tenta di riportare le aspettative a degli standard più realistici e sani.

Francesca Fiore e Sarah Malnerich, alias Mammadimerda, sono le amiche e le influencer (o meglio bad influencer, o influencer dei poveri, come si definiscono scherzosamente loro) di cui tuttə avremmo bisogno.

Con una buona dose di irriverenza e ironia, ricordano a tutte le mamme che sono umane e giustamente imperfette, mostrando loro con schiettezza i fallimenti, le cadute e anche i piccoli, grandi successi dell’essere madri.

Attiviste per i diritti delle donne e dei bambini, influencer e autrici del blog di successo “Mammadimerda”, scrivono di femminismo e maternità dal 2016 e tornano a riempire gli scaffali delle librerie dal 12 maggio, dopo Non sei sola. Fenomenologia della Mammadimerda, con un nuovo kit di sopravvivenza per mamme allo sbaraglio.

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