Economia

Pensioni, il cinismo di Draghi vince sul futuro dei giovani

Braccio di ferro tra sindacati e Mario Draghi sulle pensioni, si tornerà al sistema ordinario delle pensioni disegnato dalla legge Fornero
Dopo la fumata nera tra Governo e Sindacati, Mario Draghi è intenzionato a inviare già domani la manovra a Bruxelles
Dopo la fumata nera tra Governo e Sindacati, Mario Draghi è intenzionato a inviare già domani la manovra a Bruxelles
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27 ottobre 2021 Aggiornato alle 12:33

La fumata nera tra Governo e Sindacati è arrivata in serata al termine dell’atteso confronto a Palazzo Chigi tra Mario Draghi e i leader sindacali. Presenti anche i ministri di Economia, Lavoro e Pubblica amministrazione, Daniele Franco, Andrea Orlando, Renato Brunetta, rimasti a concludere il tavolo con Landini, Sbarra e Bombardieri di Cgil, Cisl e Uil che hanno ribadito il loro no alla riforma delle pensioni.

Il dopo Quota 100 “non fa altro che tornare alla Fornero”, denunciano le sigle sindacali che chiedono un sistema flessibile. Il Governo conferma invece il meccanismo di Quota 102 e 104 per tornare gradualmente al regime ordinario.

Verranno prolungati l’Opzione donna e l’Ape sociale, quest’ultimo per i lavoratori che si occupano di attività “gravose”: la prima proroga consentirebbe alle donne lavoratrici di andare in pensione con 58 anni d’età (59 se lavoratrici indipendenti) e 25 di versamenti con un assegno contributivo, il secondo prolungamento di almeno 12 mesi per l’indennità garantita dallo Stato per i lavoratori in stato di difficoltà.

L’Opzione donna non sembra però un traguardo, perché fatta per carriere lunghe e continue, non proprio caratteristiche standard delle lavoratrici di oggi. Prima del 2012 due terzi dei pensionati di vecchiaia erano donne, con la riforma Fornero, invece, due terzi erano uomini. Il divario di genere si è chiuso solo nel 2020, quando le donne sono tornate ad andare in pensione di vecchiaia, +70% sul 2019. Secondo l’ultimo rendiconto Inps, il peso della riforma Fornero del 2011 ha pesato di più sulle donne facendo risparmiare allo Stato quasi 9 miliardi: 400 mila donne si sono ritrovate intrappolate nello scalone e non hanno usufruito della previdenza prevista dalla legge Fornero.

Con l’Opzione donna, istituita con la legge Sacconi nel 2004, dal 2012 al primo ottobre 2021, 144.544 donne sono andate in pensione ma secondo l’Inps hanno subito un taglio dell’assegno del 33% e un importo medio di 1.056 euro. Il rinnovo del Governo Draghi non sarà quindi una conquista per le lavoratrici ma più per lo Stato che anticipa solo le somme accumulate dalle donne.

La risposta di Mario Draghi ai Sindacati è stata netta, “dal sistema contributivo pieno non si torna indietro, non si torna a quando le pensioni erano la maggior fonte di squilibrio”. Un commento che suona tutt’altro che di apertura per quel 75% di under 35 che secondo l’ultimo Rapporto sullo Stato dell’Arte delle Pensioni Italiane di State Street Global Advisors, ha nozioni “limitate o inesistenti” sulle previdenza sociale e la pensione.

I dati dell’Unione Italiana del Lavoro (UIL) fotografano l’Italia come il Paese che ha accesso alla pensione di vecchiaia con l’età più alta d’Europa dopo la Grecia dove la media è di 67 anni. Per i lavoratori italiani di amministrazioni statali in media si va in pensione a 66 anni e 7 mesi - la media europea è 64,4 anni per gli uomini e 64,3 per le donne. Sempre più giovani né si informano su questi temi né pensano alla pensione come qualcosa di tangibile.

Il Premier sembra tuttavia deciso a confermare e a difendere le proprie scelte, anche prima del Consiglio dei Ministri di domani, intenzionato a inviare proprio giovedì la manovra a Bruxelles. Ancora una volta senza prendersi carico della questione giovani, ormai non più prorogabile, ma che non sembra essere tra le priorità di questo Governo.

Dalle pagine de La Stampa è addirittura Elsa Fornero a indirizzare una lettera aperta a Maurizio Landini sulla condizione dei giovani in Italia, che secondo l’ex ministro del lavoro, con un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa, sono spesso costretti a cercare altrove le opportunità. Tutt’altro che una novità.

“Se vuoi dare un futuro al paese e ai giovani deve esserci un lavoro non precario” - ha replicato Maurizio Landini - “Avere un lavoro non precario significa anche avere la pensione. Di questo stiamo discutendo e questa è la nostra rivendicazione”.

Secondo l’ex ministra del lavoro, “è stato un errore l’avere ridotto il sistema di welfare quasi solo al sistema pensionistico. Analogamente, è stato improprio usare il pensionamento anticipato delle donne in sostituzione dei servizi di cura, così condannandole alla povertà se non assistite della ‘generosità’ del marito o da una pensione di reversibilità; o di strumenti di politica industriale per ristrutturare le imprese, soprattutto grandi”. Fornero definisce misure come le baby pensioni, una vera e propria dissennatezza, e parla di miopia riguardo quelle indotte dalla difesa dei ‘diritti acquisiti’ nelle loro numerose varianti. Non si sbilancia su soluzioni concrete l’ex ministra che si limita a dire che l’Italia nel suo insieme ha trovato le decisioni degli ultimi anni convenienti nel breve periodo, “senza riflettere sull’invecchiamento della popolazione; sulla mancata crescita e sul conseguente impoverimento complessivo”.