Futuro

Avremo finalmente un caricatore universale

Dalla Ue è arrivato il primo ok all’obbligo di un caricabatterie unico per tutti i dispositivi. Per gravare meno sui contribuenti e sull’ambiente
Credit: Vishnu Mohanan/Unsplash
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5 maggio 2022 Aggiornato alle 17:00

Forse ci siamo, quasi dieci anni dopo dalle prime proposte di caricatore singolo universale questo oggetto utile a ridurre i rifiuti elettronici e farci risparmiare potrebbe presto essere introdotto per legge.

Da pochi giorni il Parlamento europeo ha dato un primo ok al caricatore universale obbligatorio che valga per tutti gli smartphone, tablet e fotocamere digitali. In questo modo ogni volta che i consumatori europei acquistano un prodotto elettronico, unificando gli standard della porta USB-C e indipendentemente dal produttore, non avranno più bisogno di avere un diverso caricatore per ogni dispositivo, ne basterà infatti uno solo.

Il tutto porterà sia a un risparmio economico (si stima in oltre 250 milioni di euro) sia soprattutto a un minore impatto ambientale, dato che in Europa ogni anno si generano dalle 11.000 alle 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici legati ai carica batteria.

Nonostante il primo via libera, la strada però è ancora lunga. Nel 2014 si proponeva già di ridurre da almeno 30 diversi tipi di caricatori a tre sole tipologie.

Nel 2020 il Parlamento europeo si è espresso a favore di “imporre un connettore unico per poter ricaricare i nostri dispositivi mobili”. Adesso si è nella fase di lavorare sulla legislazione per rendere il caricatore universale obbligatorio per legge, una fase che comprende negoziati e anche lunghe trattative con le aziende.

Entro fine 2022 la Commissione dovrebbe presentare il testo definitivo che a inizio 2023 tornerà in Parlamento per essere approvato, stessa data in cui anche il Consiglio d’Europa dovrebbe dare il via libera. Se tutto andrà come previsto, il caricatore unico sarà obbligatorio e in vigore probabilmente tra la fine del 2024 e il 2025, circa dieci anni dopo i primi ragionamenti in tal senso.

I parlamentari europei precisano che «le nuove regole dovrebbero permettere ai consumatori di non avere più bisogno di un nuovo caricabatteria e un nuovo cavo ogni volta che acquistano un dispositivo, e di utilizzare un unico caricabatteria per tutti i dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni. La maggior parte dei dispositivi ricaricabili tramite cavo (come cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi e altoparlanti portatili) dovrebbero essere dotati di una porta USB-C, indipendentemente dal produttore. Alcune eccezioni potrebbero riguardare i dispositivi troppo piccoli per alloggiare una porta USB-C, come gli orologi smart, i dispositivi di monitoraggio della salute e alcune attrezzature sportive».

Infine, come ha ricordato il parlamentare maltese Alex Agius Saliba, «con mezzo miliardo di caricabatteria per dispositivi portatili spediti in Europa ogni anno che generano dalle 11.000 alle 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici, un unico caricabatteria per telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni andrebbe a beneficio di tutti. Questo cambiamento politico integrale si basa sulla proposta della Commissione che richiede l’interoperabilità delle tecnologie di ricarica senza fili entro il 2026 e il miglioramento delle informazioni fornite ai consumatori con etichette chiare. Stiamo anche ampliando la portata della proposta aggiungendo altri prodotti come i computer portatili, che dovranno essere conformi alle nuove regole».

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