Ambiente

Anche l’Italia è vittima dei cambiamenti climatici

Lo dice il meteorologo Luca Mercalli a La Svolta. Lo dimostra il nubifragio che sta colpendo Catania: in 48 ore sono caduti 265 mm di acqua, la qualità che dovrebbe riversarsi in sei mesi
A Catania in 48 ore sono caduti 265 mm di acqua, che normalmente piovono in sei mesi
A Catania in 48 ore sono caduti 265 mm di acqua, che normalmente piovono in sei mesi
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27 ottobre 2021 Aggiornato alle 12:20

Ancora allarmante la situazione a Catania, colpita nelle scorse ore da un violentissimo nubifragio. In poche ore si è riversata sulla città la quantità di acqua che normalmente dovrebbe piovere in sei mesi (265 mm in 48 ore). Un uomo è morto e una donna è dispersa. E le previsione delle prossime ore prevedono un ulteriore peggioramento. Intanto, il presidente della Regione Nello Musumeci ha deliberato lo stato di emergenza in Sicilia.

La Svolta ha intervistato il meteorologo Luca Mercalli.

Il nubifragio di Catania è causato dai cambiamenti climatici?

In parte sì, anche se non è affatto un fenomeno inaspettato né straordinario, in quanto l’Italia è da sempre esposta a dissesto idrogeologico. Ma i fenomeni estremi stanno aumentando. Come quello che è accaduto questa estate, sempre in Sicilia, dove a Siracusa, si è toccata la temperatura record di 48,8 gradi. L’Italia è al centro dei fenomeni di cambiamento climatico del Mediterraneo da diversi anni. Anche se facciamo finta di nulla. E finora non abbiamo fatto nulla di veramente decisivo per cercare di invertire la rotta.

Come sarà l’Italia fra trent’anni?

Sarà un luogo in cui sarà più difficile vivere: alcune zone costiere non esisteranno più, Venezia sarà sempre più minacciata dall’aumento del livello del mare causato dalla fusione dei ghiacciai e alcune aree geografiche del Sud tenderanno alla desertificazione con maggior rischio di incendi boschivi. Le ondate di calore estremo diventeranno più frequenti anche al nord Italia, le alluvioni potranno essere più intense, l’innevamento diminuirà.

Cosa possiamo fare per fermare i cambiamenti climatici?

Dobbiamo smettere di consumare il suolo, dobbiamo recuperare il patrimonio edilizio esistente con tecniche di risparmio energetico ed energie rinnovabili,dobbiamo costruire nuove infrastrutture solo se strettamente necessario rispettando criteri ecosostenibili. Dobbiamo abbassare velocemente le emissioni di anidride carbonica e convertire la produzione energetica su eolico e fotovoltaico. In breve consumare e sprecare di meno.

Il Clima è sempre più all’ordine del giorno nell’agenda politica. Un pronostico su Cop26?

Verranno assunte decisioni davvero innovative oppure sarà solo il solito “bla bla bla”?

Il rischio che non si arrivi a un vero cambio di passo c’è, purtroppo. Condivido i timori di Greta, ahimè. I politici sembrano ancora lontani dal voler cambiare realmente le cose, gli interessi economici sono ancora troppo forti.

E purtroppo anche nella società è ancora molto fragile la consapevolezza della necessità di modificare le abitudini quotidiane per fermare i cambiamenti climatici.

Luca Mercalli, meteorologo e climatologo
Luca Mercalli, meteorologo e climatologo