Economia

Le misure del governo contro il caro-prezzi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato due decreti legge per tamponare la crisi energetica: dal taglio delle accise allo sconto sui trasporti pubblici
La conferenza stampa del Governo il 2 maggio a Roma. (Credits: Stringer/Xinhua via ZUMA Press)
La conferenza stampa del Governo il 2 maggio a Roma. (Credits: Stringer/Xinhua via ZUMA Press)
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
3 maggio 2022 Aggiornato alle 13:00

Una doppia manovra per aiutare famiglie e imprese e contrastare le conseguenze del conflitto in corso in Ucraina. Si tratta dei decreti-legge approvati dal Consiglio dei Ministri riunito a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 2 maggio 2022.

I punti chiave sono energia, lavoro, enti territoriali, accoglienza, supporto economico e imprese: “Il provvedimento rafforza ulteriormente l’azione dell’esecutivo finalizzata a contrastare gli effetti della crisi politica e militare in Ucraina”, spiega la nota pubblicata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Cosa prevede il “Decreto aiuti”

Il “Decreto aiuti”, come suggerisce la sua denominazione, prevede supporti economici alle imprese e alle famiglie, con uno stanziamento del valore di 14 miliardi di euro - più del doppio di quanto previsto in precedenza -, e misure come, per esempio, la proroga del taglio delle accise sui carburanti.

Partiamo da qui: la diminuzione di 30,5 centesimi delle accise sui carburanti, che scadeva proprio il 2 maggio, durerà fino all’8 luglio e si estenderà anche al metano. Previsto anche uno sconto «dedicato in particolare a studenti e lavoratori», dice il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, sugli abbonamenti ai trasporti pubblici.

Le tasse sulla benzina e sul gasolio, come riportato nel decreto, saranno rispettivamente di 478,40 euro e 367,40 euro per mille litri; per quanto riguarda il Gpl – gas di petrolio liquefatti -, ammonta a 182,81 euro per mille chilogrammi. Zero euro per il gas naturale, il metano, su cui l’Iva è stata ridotta dal 22% al 5 %.

Il contributo “una tantum”

Passando al contributo una tantum da 200 euro, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che «i provvedimenti di oggi affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali».

I 200 euro una tantum – erogati, cioè, una volta sola - spettano a tutti i lavoratori e i pensionati con un reddito inferiore a 35.000 euro lordi annui, che Draghi quantifica in 28 milioni di italiani.

Una misura finanziata «mantenendo lo stesso livello di indebitamento dello scorso anno grazie a un aumento della tassa sugli extraprofitti delle aziende del settore energia», ha spiegato Draghi.

Saranno i datori di lavoro a darlo ai propri dipendenti, recuperandolo al primo pagamento di imposta utile. Non è ancora chiaro come lo riceveranno, invece, gli autonomi.

Oltre al taglio delle accise, sarà rinnovato anche il bonus bollette. Riguarderà coloro che hanno un Isee fino a 12.000 euro, si estenderà fino alla fine del prossimo trimestre, e diventerà retroattivo: se l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente non viene presentato in tempo o se non è possibile compensarlo in bolletta, lo sconto arriverà nella bolletta successiva o il soggetto verrà successivamente rimborsato.

Gli aiuti alle imprese

Anche per le imprese, come anticipato, sono previsti numerosi interventi: tra gli altri, gli aiuti per 200 milioni di euro rivolti a quelle aziende che più hanno subito un contraccolpo a causa dell’invasione russa per via degli scambi commerciali non pervenuti con Russia, Ucraina, o Bielorussia; poi, 3 miliardi per «consentire alle stazioni appaltanti di fronteggiare gli aumenti dei costi, riconoscendo alle imprese i prezzi del 2021 con un più 20%», ha spiegato Giovannini.

Questo intervento è dedicato a quelle imprese vincitrici di appalti pubblici che devono affrontare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici.

E, per rimanere in tema energia, è prevista la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, più una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza però rinunciare alla decarbonizzazione annunciata in precedenza. Su cui concentrarsi meglio una volta che l’emergenza si sarà placata.

Leggi anche
Energia
di Fabrizio Papitto 4 min lettura