Economia

Ci vuole passione per fare impresa al Sud

Maestra orafa e ingegnera del gioiello, ha creato il brand di ecomonili Pasly premiato con il Green Award dalla Coldiretti. E qui racconta ostacoli e opportunità di gestire oggi una Partita Iva, in Calabria, contando sulle proprie forze
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1 maggio 2022 Aggiornato alle 06:30

Mi chiamo Pasqualina Tripodi, in arte Pasly, e la mia storia imprenditoriale inizia nel 2012, quando rientrata nella mia Regione, la Calabria, ho iniziato a sperimentare una nuova forma di ornamento per la persona.

Una passione, quella del gioiello, che nasce fin da piccola e che crescendo ho approfondito con gli studi: prima come maestro orafo poi, dopo la laurea alla Sapienza di Roma, come ingegnere del gioiello al Politecnico di Torino.

Ho lavorato a Valenza nelle aziende orafe tradizionali, e questo mi ha portato nel tempo a considerare sempre di più alcuni aspetti per nulla trascurabili; sentiamo parlare tanto di green e sostenibilità nel mondo del cibo, della bellezza e del vestiario ma poco in quello dei gioielli.

Tutto quel magico luccichio che da sempre ci affascina da dove arriva e come viene prodotto? È stato questo quesito, unito al profondo amore verso la natura e il mio territorio a dare vita alla mia nuova visione imprenditoriale.

L’approvvigionamento di materie prime preziose come l’oro, le pietre e altri metalli ha un impatto enorme sull’ambiente: inquinamento dell’aria, degradazione del suolo e deforestazione sono solo alcuni esempi. L’impiego di sostanze tossiche e le modifiche al terreno danneggiano gravemente i corsi d’acqua dolce, i boschi e la fauna.

A oggi la maggior parte delle compagnie ancora non identifica la provenienza di oro e diamanti e non parla delle condizioni di lavoro nelle miniere.

In che modo il mio progetto può rivoluzionare e dare un’alternativa concreta? Generando bellezza gentile da indossare attraverso gioielli che nascono con amore dalla terra per la Terra e le sue creature.

Sin dagli esordi ho cercato di recuperare in natura ciò che mi serviva senza maltrattarla, raccogliendo ove e quando possibile materiali vegetali, fino ad arrivare a uno step successivo: coltivare parte degli elementi da trasformare in gioielli.

Infatti dal 2017, in seguito agli Oscar green Coldiretti, il mio orto viene dedicato alla produzione di fiori e piante non solo utili a me ma anche a un piccolo ecosistema. Cerco di non sprecare nulla e di limitare quanto più possibile l’impatto ambientale, adempiendo ai criteri di circolarità, dall’ideazione alla realizzazione fino all’imballaggio e allo smaltimento. Non uso prodotti tossici o nocivi per l’ambiente o le persone. Recupero in gran parte i metalli, pietre dure e altri materiali da bijoux e accessori dismessi, oppure ancora attraverso la filiera fairtrade.

Pasly (nome regalatomi da Marta Marzotto) è stata così la prima azienda italiana del 2022 ad aver aderito all’acquisto di metalli etici certificati Fairtrade e tra le prime aziende italiane, l’undicesima, ad aver intrapreso questo percorso (la prima in Calabria e la terza del Sud Italia).

Avrei potuto lasciare definitivamente la mia terra in diverse occasioni e non l’ho fatto, nonostante per necessità di vita privata mi trovi a essere spesso itinerante e lontana geograficamente dai luoghi che mi hanno vista nascere e crescere, con grandi sacrifici.

Aver aperto una Partita Iva è stata una scelta quasi obbligata per poter far conoscere il brand in tutta tranquillità. Purtroppo come ben sappiamo non è facile far fronte a tante spese e nei periodi di crisi, per evitare di chiudere, ho fatto di tutto, contando principalmente sulle mie forze e trovando un altro lavoro in parallelo (che potesse aiutarmi a non soffocare).

Un altro problema per chi cerca di fare qualsiasi attività dalle mie parti, sono le vie di comunicazione pessime che limitano e scoraggiano un possibile pubblico interessato, l’abbandono e l’incuria, quasi tutto è lasciato all’iniziativa dei singoli mossi da vera passione per il proprio territorio. Mi trovo a essere spesso (con piacere) itinerante, portando in giro la mia visione del gioiello.

Oggi come in passato il mio impegno mi vede attiva e combattiva, nel mio piccolo e senza grandi pretese, nei confronti di un territorio quello della Calabria e in particolare dell’Aspromonte, fatto di mille ostacoli e grandi opportunità.

Convinta del fatto che la bellezza che ci circonda presto si rivelerà ai molti, e finalmente una terra ingiustamente discriminata e devastata da grandi calamità per mano dell’uomo, come gli incendi della scorsa estate, potrà rinascere più forte e splendente.

Amo molto la mia terra e proprio per l’amore che provo bisogna dire come stanno le cose, per sperare in una splendente rinascita.

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