Bambini

3 recensioni per piccoli e grandi lettori

L’amicizia tra un ranocchio e un’anatra. Un adolescente ribelle sfida il Sommo Poeta. Le riflessioni di una giovane scrittrice sulla felicità

Il festival PortoImmaginario di Portgruaro è la prima rassegna letteraria per bambini e ragazzi in Veneto. Fino a domani 1° maggio la città sarà teatro di incontri dedicati alla narrativa per l’infanzia, tra viaggi spaziali, racconti sull’amicizia e sul valore della diversità.

Un programma ricco di appuntamenti e attività, tra cui anteprime nazionali, laboratori e spettacoli dal vivo, adatti sia alle scuole che alle famiglie. Tra gli ospiti più attesi il fumettista Ivo Milazzo, lo sceneggiatore Disney Alessandro Sisti, ma anche i vincitori del Premio Andersen 2021, Marianna Balducci e Angelo Mozzillo.

Per chi resta a casa, ecco i nostri 3 consigli di lettura settimanali.

1. L’anatra e l’acqua di Steve Small (Zoolibri)

La tenera storia di un’anatra che trascorre le giornate di pioggia chiusa dentro casa, con un buon libro e una tazza fumante, aspettando che spunti di nuovo il sole. La protagonista, infatti, odia l’acqua e non ne vuole proprio sapere di andare a zonzo quando c’è maltempo. Se proprio deve farlo, non mette il becco fuori di casa senza il suo inconfondibile impermeabile giallo.

Poi, proprio in un giorno in cui la pioggia cade fitta e batte sui vetri della casetta, un simpatico ranocchio si presenta alla sua porta: si è perso e ha bisogno di aiuto.

Un racconto sull’amicizia e sulla forza dei sentimenti che solo la penna di Steve Small, dopo il successo di Io e te, poteva regalarci e che ci ricorda che il legami affettivi rappresentano una sfida costante a superare i propri limiti e a mettersi in gioco per l’altro. Autore anche delle illustrazioni, Steve Small è un artista completo, designer e illustratore londinese ed è tra i direttori di animazione dello StudioAKA.

2. Vai all’inferno, Dante! di Luigi Garlando (Rizzoli)

Vasco Guidobaldi è un ragazzo di 14 anni che vive a Firenze, in una sontuosa villa cinquecentesca, la Gagliarda, sede dell’impresa di famiglia: è il classico bullo, abituato a mancare di rispetto a tutti, professori, compagni e parenti. Come qualsiasi bullo che si rispetti, a scuola Vasco colleziona voti bassissimi, ma c’è una cosa in cui è davvero bravo: Fortnite, il gioco di battaglia reale dal successo planetario. Sogna infatti di diventare un videogamer professionista ed è sulla buona strada, perché conta sul suo profilo già migliaia di follower.

Finché un giorno, tutto cambia: viene sconfitto per la prima volta da un avversario misterioso, che si fa chiamare Dante e che sotto le cuffie auricolari indossa sempre il copricapo del Poeta. Le strane coincidenze non si esauriscono qui, perché il rivale chatta a suon di versi endecasillabi: “Oh Guidobaldi, becca Montaperti! Or mi conoscerai, vil ghibellino. Ben ti convien tenere gli occhi aperti” scrive il giocatore che nessuno conosce. Per Vasco diventerà una questione d’onore batterlo e scoprire chi si cela dietro il display.

Firma di punta della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando torna con un nuovo libro per ragazzi, dopo Per questo mi chiamo Giovanni (tra i più letti e adottati nelle scuole italiane), con una nuova avventura e un adolescente ribelle che dovrà affrontare il Sommo Poeta. Una storia originale e irriverente per avvicinare i ragazzi alle opere di Dante Alighieri.

3. Io, mio padre e le formiche. Lettera ai ragazzi sui desideri e sul domani di Rosella Postorino (Salani)

“Fidatevi della conoscenza, per favore. Fidatevi del cammino che avete fatto fino a oggi. Coltivate dubbi. Sentitevi in difetto di conoscenza. Non perdete la curiosità che di solito accompagna la giovinezza, non trascurate la voglia di esplorare, di approfondire, di capire anche ciò che sembra incomprensibile”. La giovane autrice, già nota in Italia e all’estero con Le assaggiatrici (Feltrinelli) con cui si è aggiudicata il Premio Campiello – ma, entro i confini nazionali anche con La stanza di sopra (Neri Pozza), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi), Il corpo docile (Einaudi), Tutti giù per aria (Salani) - torna in libreria con una lettera a cuore aperto rivolta ai ragazzi e, indirettamente, agli adulti che vivono accanto a loro.

Un libro che prende le mosse dal discorso pronunciato dalla stessa scrittrice 3 anni fa ai neolaureati dell’Università di Siena e che raccoglie riflessioni profonde e argomentate, scevre dalla retorica del “riuscire a tutti i costi”, sulla crescita, sull’essere vulnerabili e sulla maldestra e confusa ricerca della felicità. Pagine che riescono ad assumere una dimensione universale, ma che sono pregne di riferimenti e allusioni autobiografiche.

Tra i tanti ricordi evocati, anche il desiderio vivo, e a volte doloroso, di diventare scrittrice, ambizione che sembrava doversi infrangere contro barriere sociali insuperabili e che Postorino ha coltivato in segreto, con vergogna, quasi fosse “un’attività carbonara”. Un libro d’ispirazione per chiunque stia affrontando o abbia attraversato un rito di passaggio - la laurea, il primo bacio, la perdita di una persona cara - ma anche per chi il proprio deve ancora viverlo.