Economia

Conti e libretti dormienti: facciamo chiarezza

Poste Italiane chiuderà a breve alcuni dei suoi libretti postali che non hanno movimenti da 10 anni. Ma quand’è che un deposito di denaro si può definire davvero “dormiente”?
Tempo di lettura 3 min lettura
28 aprile 2022 Aggiornato alle 19:00

Quando su un conto corrente o su un libretto di risparmio (bancario o postale) non viene registrato alcun movimento in entrata o in uscita per almeno 10 anni, allora questo diventa dormiente. Per fare un esempio, può accadere che dopo la morte del titolare di un conto corrente questo rimanga inattivo per molto tempo ma senza essere chiuso, diventando appunto dormiente.

Una volta scaduto il termine dei 10 anni, il denaro del conto o del libretto viene trasferito a un fondo Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, controllata totalmente dal Ministero dell’economia e delle finanze): tra le attività della società, infatti, rientrano anche incarichi in materia di rapporti dormienti e la gestione delle domande di rimborso.

Questo denaro potrà essere richiesto a Consap per i successivi 10 anni dal trasferimento: in caso contrario, sarà perso definitivamente.

Quindi: il titolare di un “elemento” dormiente ha a disposizione 20 anni per recuperare i soldi (10 per “risvegliare” il proprio conto e altri 10 con Consap).

Tutto avviene con una previa notifica all’utente, per avvisarlo del trasferimento del denaro e della chiusura del deposito. La domanda di rimborso può essere fatta dal titolare del titolo dormiente (o dai suoi eredi in caso di decesso) direttamente a Consap.

Nell’agosto del 2018, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ricordava che si stava avvicinando la scadenza decennale «per l’esigibilità delle somme relative ai primi “conti dormienti” affluiti al Fondo Rapporto Dormienti nel novembre 2008» (il Regolamento in materia di depositi dormienti è entrato in vigore nell’agosto del 2007).

Secondo un articolo di Repubblica del 2018, nel 2008 risultavano affluiti al Fondo oltre 673 milioni di euro (inclusi, però, gli eventuali rimborsi richiesti).

In questi giorni Poste Italiane sta informando alcuni clienti che procederà con l’estinzione dei libretti postali dormienti, con depositi che presentano somme pari o superiori a 100 euro, entro il 21 giugno 2022.

Se il titolare non risponderà alla comunicazione trascorsi 180 giorni, non fornendo quindi disposizioni relativamente al denaro presente, il libretto verrà chiuso in automatico e i soldi trasferiti al fondo Consap.

Il rischio è che il singolo utente o i suoi eredi non siano a conoscenza dell’esistenza del libretto, con la conseguente perdita del denaro una volta scaduto il termine dei 10 anni.

Leggi anche
investimenti
di Chiara Manetti 4 min lettura
greenwashing
di Fabrizio Papitto 3 min lettura