Futuro

La svolta green della Slovenia

Il partito verde di Robert Golob trionfa in Slovenia contro la destra sovranista dell’ex-premier Janša. Tra le priorità del neoeletto, la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente
Tempo di lettura 3 min lettura
28 aprile 2022 Aggiornato alle 09:00

Ha convinto tutti con il suo Svoboda (libertà in sloveno), il Movimento di centrosinistra verde e liberale che domenica ha trionfato alle elezioni parlamentari in Slovenia. Il 34,5% dei voti sono andati al leader Robert Golob, imprenditore e politico, europeista e con una profonda conoscenza del settore dell’energia, sfiorando la maggioranza assoluta in Parlamento. Sconfitto l’ex premier sovranista Janez Janša che ha ottenuto il 23,7%.

Una sorpresa per tutti dopo l’era Janša che sperava di vincere un quarto mandato puntando sulla promessa di migliorare l’economia e fornire sicurezza energetica al Paese confinante con l’Italia - dopo l’inizio della guerra in Ucraina, l’ex premier è stato tra i primi leader europei a visitare Kyiv, centrando la sua campagna sulla riduzione della dipendenza della Slovenia dalle importazioni di gas russo.

Priorità anche per il neoeletto Golob che ha ammesso non sarà facile rinunciare al 42% del gas importato da Mosca: conosciuto grazie alla società energetica GEN-I, fondata nel 2004, il programma elettorale del cinquantacinquenne ha puntato soprattutto alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile della Slovenia. «è la vittoria di tutti, di una Slovenia che guarda al futuro con rinnovata fiducia. Il nostro obiettivo è stato raggiunto, è una vittoria che ci permetterà di riportare il Paese alla libertà», ha esultato Golob a margine dei risultati elettorali.

Concentrarsi sull’agenda verde, sulla digitalizzazione e sullo stato civile moderno, erano queste le promesse del leader del piccolo partito ambientalista con un passato in politica: oltre ad aver ricoperto il ruolo di ambasciatore del Patto europeo per il clima della Slovenia, è anche stato sottosegretario all’Energia con il governo liberale di Janez Drnovsek tra il 2002 e il 2007, per poi avvicinarsi al movimento liberal-democratico Pozitivna Slovenija del sindaco di Lubiana fra il 2011 e il 2013.

Nonostante non abbia raggiunto la maggioranza dei seggi - suoi 41 in Parlamento, 5 in meno rispetto a quella assoluta – Golob potrà contare sull’appoggio del partito Socialdemocratico per formare un governo di coalizione.

«Gli sloveni vogliono un cambiamento e hanno espresso la loro fiducia in noi come gli unici che possono raggiungerlo», ha dichiarato Golob definendo le elezioni come un “referendum sulla democrazia”, dopo le relazioni tese degli ultimi anni tra Janša e Bruxelles sul rispetto dello Stato di diritto e della libertà di stampa. Tra le ultime ma non meno importanti promesse del neoeletto, la completa depoliticizzazione di giornali ed emittenti pubbliche, sinonimo di vera trasformazione liberale.

Leggi anche
politica
di Maria Michela D'Alessandro 5 min lettura
Una protesta contro i candidati alle Presidenziali francesi a Parigi: il 24 aprile c'è il ballottaggio.
esteri
di Redazione 3 min lettura