Futuro

La guerra dei souvenir

Mentre a Mosca i negozi di merchandising vuoti vendono gadget e T-shirt con la lettera “Z”, a Kyiv in un solo giorno sono andati a ruba migliaia di francobolli con l’immagine simbolo della resistenza ucraina
(EPA/SERGEY DOLZHENKO)
(EPA/SERGEY DOLZHENKO)
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22 aprile 2022 Aggiornato alle 15:00

La lunga fila fuori la posta centrale di Piazza Maidan, nel centro di Kyiv, fa da specchio ai negozi vuoti senza turisti della via Arbat nel centro a Mosca. No, la guerra che va avanti dal 24 febbraio 2022 tra Russia e Ucraina non è finita, si continua a combattere ininterrottamente nell’est dell’Ucraina e le sirene antiaereo avvertono ancora i cittadini di mettersi al riparo in un rifugio o in un luogo sicuro. Anche nella capitale Kyiv, dove hanno da poco riaperto i negozi e si cerca di tornare lentamente alla normalità. Nonostante tutto. Una normalità apparente che si respira invece sulla vecchia Arbat, la via pedonale nel centro della capitale russa famosa per i suoi negozi di souvenir, oggi vuoti e senza turisti a causa delle sanzioni inflitte a Putin e al suo popolo per aver dato inizio a una guerra sanguinosa su larga scala.

La lunga fila a Kyiv è per comprare qualcosa di più di un souvenir, un francobollo, un cimelio di una guerra ancora in corso ma a tiratura limitata e venduto negli uffici postali ucraini per circa 5 euro, diventato subito un simbolo di resistenza e speranza. Sul piccolo pezzo di carta, l’immagine di un soldato ucraino di spalle con il dito medio alzato rivolto all’incrociatore Moskva: non una semplice nave, ma la terza più grande della flotta russa realizzata in Unione Sovietica ed entrata in servizio nel 1983, affondata il 14 aprile in circostanze non ancora del tutto chiare.

Quella sul bollo, però, si riferisce a un altro evento bellico avvenuto lo scorso 25 febbraio quando un gruppo di soldati ucraini a presidio dell’isola di Zmiinyi, conosciuta come isola dei Serpenti, nel Mar Nero, si sono ritrovati accerchiati dalla flotta russa guidata proprio dall’incrociatore Moskva.

Dopo l’ordine dei russi di deporre le armi e arrendersi, la replica dei soldati ucraini di andare a quel paese, è diventato uno degli slogan contro i russi. Tanto da stampare 1 milione di francobolli subito andati a ruba per l’immagine simbolo di una guerra che è ancora qui – l’articolo da collezione viene già venduto su Ebay a prezzi 100 volte maggiori di quello iniziale. Uno shopping insolito che non risparmia lo stile e la ormai iconica maglietta militare del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, disponibile ovunque, per tutti i sessi e le età.

Senza andare sulla via Arbat, basta cambiare sito internet per acquistare la t-shirt con la “Z”, la lettera simbolo delle truppe russe in Ucraina, e la scritta “Sostenete i nostri”. Dall’inizio dell’operazione militare speciale, i gadget con il volto di Vladimir Putin non sono più i soli a celebrare il presidente e il nazionalismo frenato, tra tazze, calendari, quaderni e calamite.

Mentre il servizio postale ucraino pensa di non fermarsi ai soli francobolli, ma di vendere altri cimeli, la guerra dei souvenir colpisce anche gli NFT: gli artisti ucraini dello Studio M81 hanno infatti messo all’asta un’opera stile Andy Warhol, in cui appare una colorata foto segnaletica di Viktor Medvedchuck, l’oligarca russo vicino a Putin e catturato dagli ucraini - secondo lo studio d’arte, i proventi della vendita saranno utilizzati per sostenere l’Ucraina.

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