Bambini

Chi ha paura delle persone grasse?

Ci sono timori che conosciamo. E altri che, invece, pensavamo di non avere. Ogni tanto però fanno capolino, come la “grassofobia”
(Illustrazione di Rocco di Liso)
(Illustrazione di Rocco di Liso)
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23 aprile 2022 Aggiornato alle 09:00

Tu di cosa hai paura? Del buio? Dei cattivi? Dei ragni? Sai, ci sono paure che conosciamo, come quella del buio, dei ragni e dei cattivi.

Ci sentiamo in pericolo e abbiamo paura. E poi ci sono paure che abbiamo e che non sapevamo di avere. Sono lì, rannicchiate bene bene, e ogni tanto fanno capolino. Sono paure puzzone perché non hanno senso, però rabbrividiamo lo stesso. Una di queste paure è la paura delle persone grasse: si chiama grassofobia.

«Ma io non ho paura delle persone grasse!», mi dirai. «Mio cugino è grasso, la mia compagna di banco è grassa e pure io ho i rotolini sulla pancia!» Per prima cosa, «grasso» non è una parolaccia, a meno che non la usi per offendere qualcuno. È un aggettivo, ovvero una parola che si appende a un’altra parola, per esempio «persona, ragazzo, bambina…», e descrive quella persona, quel ragazzo o quella bambina. Quando si usa «grasso» per offendere qualcuno, non è brutta la parola ma chi la usa per fare male. Ci sono già abbastanza parolacce in giro: riprendiamoci le parole normali e lasciamo i cattivi a bocca asciutta.

La grassofobia non è tanto avere paura delle persone con la ciccia, ma aver paura della ciccia, aver paura di ingrassare, aver paura di non essere più felici con qualche rotolino. Abbiamo tutti questa paura, chi più e chi meno, anche le persone grasse.

E questa paura si trasforma in mille piccole grandi paure: la paura della bilancia, la paura del costume, la paura dell’ora di ginnastica, la paura del dottore. La colpa non è della gente, perché uno non sceglie cosa gli fa paura. La colpa è della televisione, dei giornali e della pubblicità che ci dicono da anni che, per essere felici, bisogna essere magrə e bellə. Quando uno ti dice sempre la stessa cosa, alla fine ti convinci, anche se è un gran bugia.

A furia di sentirci dire che il grasso è il nemico, abbiamo finito per credere che le persone grasse sono il nemico. «Se sono così è perché lo vogliono! Sono degli ingordi, dei pigroni, non c’è da fidarsi!».

Questo ragionamento tutto storto ha delle conseguenze tutte storte. Spesso i dottori non prendono sul serio le persone grasse e, invece di guardare ai loro malanni, pensano solo ai numeri sulla bilancia. Sul lavoro, le persone grasse vengono tenute un po’ nascoste, non sia mai che i clienti poi scappano.

Ci sono poche persone grasse - soprattutto femmine - che danno gli ordini perché si pensa che chi è grassə non è energicə e forte come unə verə capə. Nei film, quando c’è un personaggio cicciottello è sempre lì per farci ridere, mai per farci emozionare, riflettere o sospirare. Quante idee sbagliate!

Ci hai mai pensato, poi? Nessuno rompe le scatole alle persone magre. Nessuno pensa: «Se sono magre è perché mangiano troppo poco, sono tristi e senza appetito, magari non stanno bene…». Si chiama “privilegio”.

Essere privilegiati vuol dire poter fare e dire quello che si vuole in santa pace. Chi è magrə, nel nostro mondo, è privilegiato. Essere magrə è un privilegio anche per un altro motivo: i cibi buoni sono cari e non tutti se li possono permettere.

C’è chi è grassə perché mangia bene ma tanto; chi è grassə perché mangia poco ma male. C’è chi è grassə perché è nato così e chi è grassə perché il corpo ogni tanto fa come gli pare. C’è chi è grassə perché è triste e chi è grassə perché è felice.

Insomma, quando una persona è grassa lo è per tanti motivi diversi e non possiamo pensare di conoscerla al primo colpo d’occhio. Gli scienziati hanno visto che quando uno rompe le scatole a una persona grassa dicendole che dovrebbe dimagrire, be’, non funziona mai: la persona si scoraggia, comincia a vergognarsi, si intristisce e non vuole più bene né al cibo né a sé stessa.

Non serviva uno scienziato, eh: anche tu lo sai che a ripeterti sempre la stessa cosa poi ti viene voglia di fare l’esatto contrario.

Se nel mondo ci sono delle leggi per punire chi tratta male le persone con la pelle di un altro colore oppure le femmine, per ora non c’è nessuna regola per chi tratta male le persone grasse. Ma mica sono poche! In Italia, 1 persona su 10 tra i 18 e i 69 anni è obesa, cioè parecchio grassa. E queste persone, tutte diverse fra loro, dovrebbero poter fare quello che vogliono.

Dovrebbero poter scegliere il lavoro che gli piace, ridere e non essere presi in giro, e soprattutto decidere in santa pace quello che gli va di fare coi loro rotolini. Soprattutto, non dovrebbero vivere con la sensazione brutta e stranissima di essere al tempo stesso ingombranti e invisibili.

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