Futuro

Per chi votano i giovani francesi

Dopo il primo turno di elezioni, i giovani hanno occupato le università parigine esprimendo dissenso verso i candidati Macron e Le Pen. Con il ballottaggio alle porte, lo slogan è sempre questo: “Né con l’uno né con l’altra”
Una protesta contro i candidati alle Presidenziali francesi a Parigi: il 24 aprile c'è il ballottaggio.
Una protesta contro i candidati alle Presidenziali francesi a Parigi: il 24 aprile c'è il ballottaggio.
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22 aprile 2022 Aggiornato alle 11:30

Finalmente ce l’hanno fatta a parlare di giovani anche loro, Emmanuel Macron e Marine Le Pen, gli aspiranti presidenti che mercoledì sera si sono ritrovati faccia a faccia in diretta tv per il classico “débat” prima del ballottaggio di domenica. Al primo turno, il 10 aprile, Macron aveva conquistato il 27,8% delle preferenze, mentre Le Pen il 23,15%.

Il presidente in carica non è però riuscito a convincere l’elettorato più giovane, dai 18 ai 34 anni, che si è diviso fra Jean-Luc Mélenchon, favorito tra i giovanissimi nel 36% dei casi, e Marine Le Pen, scelta dal 16%. La sinistra guidata da Mélenchon è uscita dalla prima votazione con il 22% dei voti.

Inaspettatamente, è stata la leader del Rassemblement National a introdurre durante l’atteso dibattito televisivo il tema dei giovani, sottolineando tra le sue proposte principali, l’esenzione dall’imposta sul reddito per gli under 30. Ma a astenersi di più il 10 aprile sono stati proprio loro, i giovani, sia nella fascia 18-24 anni con il 42% che tra i 25-34enni con addirittura il 46%.

Grazie ai risultati di una serie di sondaggi pubblicati una settimana fa da Politico, è emerso che gli elettori più giovani sentono forte l’orgoglio di essere europei, e tra le richieste che avanzano, c’è quella di una maggiore integrazione. A differenza del primo turno caratterizzato dall’astensione, dalle intenzioni di voto pubblicate da Ipsos, poco più del 50% dei giovani andrà a votare il 24 aprile, favorendo il presidente in carica.

Emmanuel Macron, preferito di gran lunga dagli over 65, nel week-end pasquale aveva organizzato un raduno nella città di Marsiglia rivolgendosi per lo più ai ragazzi: «Sento l’ansia in molti dei nostri giovani, li vedo che hanno paura per il futuro del nostro Pianeta - ha detto Macron -. Spetta a noi reagire e agire». Un chiaro discorso diretto agli elettori di Mélenchon con la promessa di un mandato all’insegna dell’ecologia e dell’energia sostenibile. E un modo per sedurre dei giovani arrabbiati che qualche giorno prima avevano occupato persino la prestigiosa università in cui ha studiato il presidente della repubblica francese, l‘Istituto di studi politici di Parigi.

Né Macron né Le Pen”, è stato lo slogan delle manifestazioni che hanno bloccato diverse università francesi la scorsa settimana, trainate dall’assenza di un vero dibattito tra i 2 candidati nel periodo che divide il primo dal secondo turno delle elezioni. L’occupazione più rilevante è stata quella della storica università Sorbona, luogo centrale del maggio Sessantottino, dove gli studenti hanno denunciato la mancanza di ambizioni sociali di Emmanuel Macron e di Marine Le Pen, l’assenza di un vero programma di lotta al riscaldamento globale, e più in generale contro la non scelta che si pone tra gli sfidanti. Non si sentono rappresentati, ma sono comunque chiamati a esprimere una preferenza tra “peste e colera” - come vengono definiti Macron e Le Pen -, anche dopo 2 anni di Covid.

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