Culture

Giù le mani dalla street art

Dall’Università di Pisa arriva il progetto SuPerStar per la salvaguardia dell’arte di strada. Mentre a Palermo, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, l’artista Nouch inaugurerà un murales sostenibile
L'opera di TvBoy dedicata a Carola Rackete a Taormina, sfregiata con vernice grigia.
L'opera di TvBoy dedicata a Carola Rackete a Taormina, sfregiata con vernice grigia.
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20 aprile 2022 Aggiornato alle 19:00

«Chi cancella le mie provocazioni mi dà notorietà», aveva detto lo street artist italiano TvBoy a poche ore dalla realizzazione - e rimozione - di 2 dei suoi lavori nel centro di Milano. Si trattava delle opere Silvia for president che ritraeva Silvio Berlusconi sorridente in un corpo femminile avvolto dal Tricolore, e Una donna al Quirinale, spuntati a ridosso delle elezioni presidenziali di gennaio 2022. Numerose anche le opere dell’artista e writer inglese Banksy cancellate dai muri non solo della sua Bristol, involontariamente o intenzionalmente: a novembre dello scorso anno, l’attore Cristopher Walken ha cancellato uno dei topi di Banksy durante le riprese della serie tv The Outlaws.

La lista di opere apparse in giro per il mondo e mai più viste sarebbe ancora lunga. «La street art è sempre più riconosciuta come un patrimonio culturale che va tutelato», ha spiegato la professoressa Francesca Modugno dell’Università di Pisa in occasione della presentazione di SuPerStAr (Sustainable Preservation Strategies for Street Art), il progetto appena presentato e partito il 22 marzo per la salvaguardia della street art.

«Questo tipo di arte è situata all’aperto, a diretto contatto con gli agenti atmosferici e con l’ambiente urbano, liberamente accessibile, e quindi particolarmente vulnerabile. Le strategie di conservazione e di valorizzazione della street art sono ancora oggi lacunose e lontane dall’essere chiaramente definite», ha continuato la docente dell’Ateneo pisano, coordinatrice di SuPerStAr. Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, il progetto durerà 3 anni e vede in prima fila un team del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale specializzato nella conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanee che ha già al suo attivo un intervento sul murales Tuttomondo di Keith Haring a Pisa.

Preservare e non cancellare, quindi, grazie agli interventi previsti dal progetto che si servirà di droni per studiare da vicino le pitture murali in modo non invasivo, innovativi sistemi di pulitura con materiali green, trattamenti protettivi ottimizzati per difendere le opere da atti di vandalismo e fattori ambientali aggressivi. Tra gli obiettivi principali quello di sviluppare delle metodologie innovative per conoscere e conservare le opere di street art, a partire dalla composizione dei materiali e dei processi di degrado analizzati utilizzando metodi di invecchiamento artificiale e simulazioni in “camera della pioggia”.

In occasione della presentazione, l’Università di Pisa ha spiegato come le fasi previste partono da una individuazione di casi studio in collaborazione con il Comune di Milano, il Comune di Torino e il Comune di Pisa. Seguiranno poi un’analisi delle opere attraverso metodologie non invasive o microinvasive, lo sviluppo di sistemi di pulitura con materiali green e mediante laser, e la messa a punto di trattamenti di protezione con sperimentazione in laboratorio e “in-situ” su piccole aree dei murales prescelti.

Una sostenibilità dell’arte urbana che ha colpito anche l’artista olandese Nouch: per la Giornata mondiale della Terra che si celebrerà il 22 aprile, verrà inaugurato un murales su un muro della facoltà di ingegneria dell’Università di Palermo, un grande cervello umano affollato di conigli. A rendere l’opera più “ecologica” di altre, l’utilizzo di pigmenti in grado di pulire l’aria.

Da Palermo a Napoli con UnlockTheChange, il più grande eco-murales del sud Italia inaugurato a Napoli. Realizzato dallo street artist ZED, nato dalla collaborazione fra le B-Corp italiane e Yourban 2030, Unlockthechange ha coinvolto un intero territorio: la scuola media Silio Italico di Napoli, insieme al suo dirigente scolastico Diego Rije, hanno collaborato attivamente, non solo concedendo il muro per la realizzazione dell’opera, ma dando la possibilità a professori e studenti di partecipare alla realizzazione dell’opera con laboratori creativi. Grazie alle eco-pitture utilizzate per dipingere, il “cambiamento da sbloccare”, come suggerisce la traduzione del titolo del murales, riesce ad assorbire ogni giorno lo smog prodotto da 97 automobili.

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