Ambiente

La Camera approva il Ddl sui rifiuti “ripescati” in mare

Dopo l’ok di Montecitorio, lo scorso 11 aprile, il provvedimento sulla gestione semplificata dei rifiuti accidentalmente pescati arriva a Palazzo Madama
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14 aprile 2022 Aggiornato alle 07:00

Il provvedimento Ddl mare, presentato nel lontano 2019, era stato approvato dalla Camera a ottobre 2019, poi approvato con modifiche dal Senato il 9 novembre 2021 e nuovamente approvato dalla Camera con modifiche il 6 aprile 2022.

Ora il testo passa nuovamente alla lettura dei senatori per l’approvazione. La Camera ha sostanzialmente confermato le novità approvate dal Senato: il provvedimento prevede una gestione semplificata dei rifiuti accidentalmente pescati che sono equiparati ai rifiuti delle navi.

Il conferimento (previa pesatura) all’impianto portuale di raccolta da parte del comandante della nave o del conducente del natante è gratuito e si configura come deposito temporaneo. Non è necessaria l’iscrizione all’Albo gestori ambientali.

Modificata anche la definizione di rifiuto urbano tra cui rientrano anche i rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti nei laghi, nei fiumi, nelle lagune e anche in mare.

Il provvedimento spinge sul varo del decreto ministeriale che dovrà definire i criteri degli impiatti ambientali degli impianti di acquacoltura e piscicoltura come previsto dall’articolo 111, Dlgs 152/2006.

Non è stata invece confermata dalla Camera la disposizione introdotta dal Senato sulle microfibre.

La misura, ora soppressa, prevedeva l’obbligo di etichettatura dal 30 giugno 2022 per i prodotti tessili che rilasciano microfibre (una etichetta che avverte che a ogni lavaggio si rilasciano microfibre che contribuiscono all’inquinamento da plastiche del mare).

Questo articolto è stato pubblicato su ReteAmbiente

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