Diritti

Nove giovani su dieci sono vittime di body shaming

La maggior parte delle offese (circa il 60%) proviene da coetanei, una minore deriva da ragazzi più grandi. Il 20% dagli adulti
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22 ottobre 2021 Aggiornato alle 17:57

Al giorno d’oggi, complici i social e il vivere in un’epoca all’insegna del “vedere” e del “essere visti” (col vantaggio di poter giudicare ed essere giudicati), il dare così tanto peso all’aspetto fisico ha acquisito un’importanza enorme e che, proprio perché così cruciale, è diventata anche un’arma pericolosissima. Quasi 9 adolescenti su 10, almeno una volta, hanno subito attacchi di ‘body shaming’, cioè commenti negativi sull’aspetto fisico, che nella vittima provoca sentimenti di depressione, vergogna e imbarazzo.

I dati, emersi da una ricerca di Skuola.net, dicono che la maggior parte delle offese (circa il 60%) proviene da coetanei, e una minore (parliamo dell’8%) deriva da ragazzi più grandi, ma pur sempre giovani. Tuttavia, esiste anche un preoccupante 20% che, invece, si può attribuire con certezza agli adulti. La più lampante conseguenza del proliferare di questi comportamenti consiste nel pessimo rapporto che un alto numero di giovani costruisce ogni giorno col proprio corpo.

Non mancano, per fortuna, le iniziative positive che tentano di battersi contro questa nuova epidemia: Màt - la Settimana della Salute Mentale che prosegue fino a domenica a Modena e provincia – ha dedicato una mattinata al tema presso il liceo Morando Morandi di Finale Emilia, con il seminario “Liberi dall’apparire: body shaming, pratica quotidiana di esclusione inconsapevole”, a cura del Centro di Salute Mentale di Mirandola e della cooperativa sociale Gulliver, seguito dalla pièce teatrale “Liberi di essere: l’abito che include”. L’obiettivo? Affrontare, senza più considerarlo un tabù, il tema del body shaming e la sua correlazione con il disagio psichico (non solo) adolescenziale e incentivare la conoscenza di realtà lavorative che praticano l’inclusione sociale. Màt è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena, che promuove iniziative estremamente attuali capaci di garantire un sostegno efficace ai soggetti più vulnerabili, e da BPER Banca.