Diritti

Finlandia e Svezia pensano alla Nato. Cosa ne penserà la Russia?

Nonostante un passato comune di neutralità in politica estera, l’invasione russa in Ucraina ha convinto Finlandia e Svezia a considerare un ingresso nell’Alleanza Atlantica
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11 aprile 2022 Aggiornato alle 17:00

Lanciare un segnale chiaro a Mosca avvicinandosi sempre di più alla Nato. Lo sanno bene Finlandia e Svezia che proprio in questi giorni sembrano aver accelerato i processi di adesione nell’Alleanza Atlantica.

Ad annunciare la notizia nel Paese dell’Europa del nord che condivide 1.340 km di confini con la Russia, è stato il ministro degli esteri di Helsinki Pekka Haavisto, che ha dichiarato: «Nei sondaggi una chiara maggioranza della popolazione la sostiene. Il governo sta preparando un Libro Bianco che verrà consegnato al Parlamento la settimana prossima. Dipenderà dal Parlamento come procederemo, ma il dibattito è aperto».

La percentuale di finlandesi favorevoli a una adesione raggiunge infatti il 60%, il doppio rispetto agli ultimi mesi e il livello più alto dalla fine degli anni Novanta. Lo stesso Haavisto ha spiegato che durante il dibattito in programma al parlamento finlandese, si parlerà delle proposte avanzate dal governo nel white paper sulla sicurezza nazionale: «Anche la Finlandia ha un dibattito molto intenso sulla sicurezza. Il Parlamento discuterà attivamente diverse opzioni, inclusa una possibile adesione alla Nato della Finlandia».

Un allargamento da parte della Nato che da 30 passerebbe a 32 membri: tra le conseguenze dell’invasione in Ucraina da parte della Russia e con l’inizio della guerra su larga scala, c’è anche la decisione di lasciarsi alle spalle la neutralità e entrare a far parte di un’organizzazione internazionale che utilizza l’uso della forza armata per mantenere la sicurezza dell’area nord atlantica.

«Spetta alla Finlandia e alla Svezia decidere se desiderano presentare domanda di adesione o meno e noi rispetteremo tale decisione», ha commentato Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. «Mi aspetto che i 30 alleati li accolgano – ha spiegato – sulla base del fatto che Svezia e Finlandia sono i nostri partner più stretti, abbiamo lavorato insieme per molti anni. Sappiamo che possono facilmente aderire a questa alleanza se decidono di fare domanda; quindi, nel periodo intermedio sono certo che troveremo il modo di affrontare le preoccupazioni che potrebbero riguardare il periodo tra la potenziale domanda e la ratifica finale». Una fiducia, quella di Stoltenberg, che i 2 Paesi notificheranno presto la loro candidatura, prevista per giugno per la Finlandia e seguita dalla Svezia.

Nessun commento positivo da parte della Russia, con Dmitriy Peskov, portavoce del Cremlino, che non ha ben accolto la possibile mossa dei 2 Paesi, sostenendo che non possa portare stabilità per l’Europa. Posizione condivisa da Maria Zakharova, portavoce degli Esteri: il giorno dopo l’inizio della guerra in Ucraina, aveva infatti sottolineato come un ingresso di Helsinki nella Nato avrebbe delle ripercussioni politiche e militari.

Eppure, anche la Svezia sembra pronta a seguire le orme della Finlandia: il governo, dopo aver messo in piedi un gruppo di lavoro con i rappresentanti di tutti gli 8 partiti parlamentari guidato dal ministro degli Esteri Ann Linde, dovrà trovare una sintesi sulla politica estera e di sicurezza nazionale entro la fine di maggio. Non è ancora chiaro se con la relazione arriverà una proposta vera e propria sull’adesione Nato, che potrebbe però essere velocizzata per il vertice dell’Alleanza di fine giugno a Madrid, un’occasione per decidere il definitivo ingresso.

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