Ambiente

Camminare, su!

Nell’ultimo rapporto Ipcc sul clima, vengono analizzate anche le buone pratiche che ognuno di noi può compiere. Una è andare a piedi: probabilmente la state già facendo, ma servono anche progetti urbani specifici
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7 aprile 2022 Aggiornato alle 21:00

Forse, anche oggi, senza saperlo, avete contribuito ad aumentare le speranze per le sorti del Pianeta.

Sebbene sia ormai noto come per contrastare l’avanzata del cambiamento climatico serva una accelerazione da parte dei governi verso decarbonizzazione, eguaglianza sociale, ripristino della natura, cambiamento nell’approvvigionamento delle energie e sviluppo di una lunghissima serie di politiche che vanno dal preservare la biodiversità sino a proteggere le risorse idriche, è chiaro come anche i singoli cittadini e nelle azioni quotidiane possano comunque influenzare il cambiamento compiendo gesti per migliorare le aspettative sul futuro.

Già, ma fra 60 azioni individuali analizzate dagli esperti dell’IPCC (il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), qual è quella che potrebbe essere più impattante?

“Camminare” è la risposta fornita da alcuni scienziati. Durante le conferenze che hanno raccontato i dettagli del nuovo report, che ci dice che per fermare le emissioni climalteranti dobbiamo agire “ora o mai più”, sono state chiaramente ricordate tutte le soluzioni climatiche necessarie, dagli investimenti per le rinnovabili sino a una progettazione urbana differente.

La vicepresidente del gruppo di lavoro III dell’IPCC, Diana Ürge-Vorsatz, si è poi soffermata una serie di questioni che riguardano le azioni dei singoli consumatori, ricordando che i cambiamenti nel comportamento e nello stile di vita, soprattutto fra le persone più ricche al mondo, hanno il potenziale di ridurre le emissioni globali di gas serra anche oltre il 40%.

Fra i 60 cambiamenti comportamentali e dello stile di vita analizzati dagli autori del rapporto è emerso che una delle azioni più importanti è di fatto “camminare” e “andare in bicicletta”, così come “utilizzare i trasporti elettrificati”.

Sembra banale, ma se ormai è evidente come la mobilità mondiale stia virando sempre più verso l’elettrico, lo sharing e mezzi non inquinanti, è fondamentale che le persone ragionino sull’ “uso del proprio corpo” camminando di più e andando in bicicletta per raggiungere le varie destinazioni, piccole azioni che contribuiscono a costruire un Pianeta e società più sane.

Azioni che sono a bassissime o zero emissioni di carbonio. Per poter aumentare però questo tipo di cambiamento, le nostre città e i luoghi in cui viviamo devono avere una progettazione urbana che dia la priorità agli stili di vita non incentrati sulle auto. Dovrebbero essere necessari, per gli esperti, una serie di cambiamenti sistemici che passano attraverso un “design urbano incentrato sulle persone”, dalle pedonali alle ciclabili, dagli spazi verdi sino agli alberi lungo le strade in grado di immagazzinare carbonio e raffreddare le città.

Passare a città più orientate al movimento senz’auto (vedi Parigi), e dunque votate ad agevolare spostamenti a piedi, bici o con veicoli elettrici, potrebbe ridurre il consumo energetico urbano dal 23 al 26% entro il 2050. Cifre che ogni volta che usciamo di casa, dovremmo tentare di ricordare: anche due passi in più e un giro di motore in meno, possono fare la differenza.

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