Futuro

I lavori di domani? Cercali su “Wanter”

La nuova piattaforma dell’associazione Valore D, lanciata oggi a Roma alla presenza della ministra Fabiana Dadone, guiderà i giovani verso una scelta professionale innovativa. Con 100 posizioni su cui puntare
La ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone
La ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
6 aprile 2022 Aggiornato alle 17:36

Si chiama Wanter il nuovo progetto di Valore D per l’innovazione sociale, dedicato ai giovani e al loro futuro lavorativo: è una piattaforma digitale per l’orientamento professionale giovanile, che nasce per guidare le giovani generazioni verso un mondo del lavoro in rapida evoluzione, ma con ancora una scarsa rappresentazione femminile.

«Progetti come questo sono utili ai giovani (e non solo) per far comprendere loro la reale portata del proprio potenziale, le attitudini, le soft skills e far emergere le risorse e le competenze sopite o messe da parte», ha dichiarato la Ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone, che ha preso parte all’incontro. «Come classe dirigente abbiamo la responsabilità di costruire un mondo all’altezza delle aspettative dei nostri giovani», ha aggiunto.

Il nuovo progetto di Valore D (l’associazione che dal 2009 si impegna per l’equilibrio di genere e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni e in Italia) vuole fornire uno spazio libero e gratuito per scoprire la professione dei sogni tra quelle maggiormente richieste oggi. Lo sviluppatore di realtà virtuale e aumentata, lo specialista dei cambiamenti climatici, l’analista dei trasporti, l’esperto di genomica: questi sono alcuni dei 100 lavori che Wanter propone ai suoi utenti e che classifica come i «più richiesti nei prossimi anni».

Come si legge nel comunicato stampa diffuso dall’associazione, «Tutte le professioni sono corredate da una scheda di approfondimento che include, oltre alla descrizione dei contenuti del lavoro, la video testimonianza di professionisti che già la svolgono, il percorso di studi più adatto per maturare le conoscenze e le competenze necessarie, la retribuzione lorda media attesa e una mappa che permette di geolocalizzare le Università e le Accademie presso le quali conseguire i titoli richiesti».

Ma non solo giovani: anche genitori e docenti sono invitati all’utilizzo della piattaforma, così da riuscire ad affiancare figli e studenti nella loro scelta lavorativa. «Abbiamo circa 3 milioni di ragazzi inattivi che hanno bisogno di essere stimolati - ha spiegato durante l’incontro la Ministra - I giovani hanno bisogno di farsi raccontare le prospettive future da un modello reale, e non un racconto astratto su un qualcosa che potrebbe, forse, rappresentare un piano occupazionale».

Le nuove generazioni, se da un lato sono ambiziose e intraprendenti, dall’altro sono anche molto confuse e incerte. A confermarlo, IPSOS con la sua ricerca condotta per Valore D, tra i ragazzi di 16 e 21 anni. Secondo i risultati dell’indagine, quasi l’80% del campione immagina di poter svolgere in futuro il lavoro dei propri sogni, ma ben il 59% ritiene che avrà difficoltà nel trovarlo. Al di là degli interessi dei singoli, la maggior parte dei giovani cerca un impiego che fornisca un equilibrio tra vita privata e lavorativa, oltre che l’indipendenza economica, così da poter raggiungere la realizzazione personale impiegando il proprio tempo in qualcosa in cui si crede fortemente.

C’è anche chi, immaginando il proprio futuro, teme di non trovare un lavoro che possa soddisfare tutto ciò. Per questo motivo la guida e l’orientamento risultano essenziali. Ma, sempre dai dati IPSOS, emerge che solo il 34% degli studenti ritiene che la scuola fornisca gli strumenti adatti a capire quale strada intraprendere nel mondo del lavoro. A guidare, certamente ci sono le famiglie (per il 70%) e gli amici (45%), ma molti cercano informazioni anche online. «Tre ragazzi su quattro hanno già fatto ricerche in rete e oltre la metà ascolta racconti e testimonianze di persone che fanno un mestiere ritenuto interessante», emerge dallo studio.

«Dobbiamo tutti contribuire a un profondo cambiamento culturale, che parta dalle scuole e dalle famiglie, e che insegni ai giovani a sperimentare, curiosare, indagare, provare senza paura. Solo così potremo davvero innescare un cambiamento reale, che gioverà alla società di domani e alle organizzazioni che sapranno interpretarlo», ha spiegato Paola Mascaro, la presidente di Valore D.

Sono i giovani a rappresentare il futuro ed è quindi giusto che abbiano tutte le possibilità per una scelta consapevole riguardo la propria vita e il proprio lavoro. Ma per farlo, è importante fornire loro tutti gli strumenti adatti per scoprire le numerose e nuove prospettive in serbo per loro. Proprio come fa Wanter.