Futuro

E il marmo si trasforma in un tessuto leggerissimo

La startup Fili Pari ha creato un materiale che, a partire dagli scarti dell’industria della pietra, viene rielaborato in un microfilm per l’industria della moda e del design
Riccardo Liguori
Riccardo Liguori giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
5 aprile 2022 Aggiornato alle 13:00

Da freddo, pesante e statico, il marmo diventa leggero, caldo, indossabile. E sostenibile.

Fili Pari è una startup che vuole valorizzare il materiale di scarto dell’industria della pietra trasformandolo in opportunità, all’interno dell’economia circolare, nel settore del tessile.

«L’amore per il territorio si traduce nella volontà di utilizzare questo materiale che, dopo essere selezionato e preparato, viene utilizzato per creare Marm More, un microfilm brevettato contenente vera polvere di marmo», ha raccontato alla Svolta Francesca Pievani, che nel 2020 ha fondato la startup insieme ad Alice Zantedeschi.

Fili Pari nasce tra i banchi universitari del Politecnico di Milano, dove le due ragazze hanno frequentato corsi di Design per il Sistema Moda. «Abbiamo deciso di dar vita a questo progetto per creare un legame tra territorio Italiano e industria della moda. Il marmo è un elemento naturale, l’eccellenza del Made in Italy, che comunica il territorio, la sua storia e le sue evoluzioni e rappresenta il forte ma poco riconosciuto distretto industriale».

Il materiale utilizzato da Francesca e Alice è impermeabile, antivento e resistente all’abrasione e ha colorazioni e effetti estetici unici, dati dal tipo di marmo utilizzato. «Abbiamo trasformato un materiale duro in un tessuto morbido e leggero in grado di soddisfare diverse richieste non solo nell’ambito della moda ma anche in quello dell’arredamento o dell’automotive».

Fili Pari è l’anagramma di Fripi e Ali, i soprannomi delle due founder, «che è poi anche un riferimento immediato al filo, al mondo tessile, alla visione d’insieme che caratterizza il marchio».

Ad oggi sono circa 300 i capi d’abbigliamento in marmo venduti. «Stiamo registrando un aumento di capitale e il nostro tessuto è richiesto anche da Bentley Home».

La startup, ci tiene a spiegarlo Francesca, abbraccia i valori dell’economia circolare, coniugando ricerca e innovazione per migliorare il benessere del Pianeta e delle sue persone, lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. Trasformando lo scarto in opportunità. «Grazie a questa filosofia zero waste anche gli scarti derivanti dal taglio della confezione dei capi divengono opportunità e trovano nuova vita in piccoli accessori».

La sinergia che nasce tra l’industria italiana e il suo territorio è un legame unico e duraturo. Per Fili Pari è importante valorizzare le risorse locali: «Amiamo collaborare con realtà che condividono i nostri stessi valori, creando una filiera di prossimità, geolocalizzata in un raggio di 120 km».

Cosa forse ancora più importante, i capi prodotti da Fili Pari sono completamente realizzati in Italia.

Testimonianza di un esempio di made in Italy che ha fatto della sostenibilità la sua missione.

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