Il reddito di cittadinanza cambia, ma non viene abolito

Il reddito di cittadinanza rimane, ma subisce qualche modifica.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi promuove il sussidio dei 5 Stelle, entrato in vigore nel 2019, apportando alcune modifiche, senza scardinarlo nella sua struttura complessiva.
La cifra destinata alla misura, infatti, aumenterà di più di un miliardo rispetto ai sette miliardi e mezzo attuali: in questo modo la quota totale stanziata sarà pari a circa 8,8 miliardi di euro, con i fondi incrementati in base alle necessità provocate dal Covid-19. La cifra cresce all’aumentare del numero di persone che hanno richiesto il sussidio. I dati diffusi dall’Istat a maggio 2021 mostrano che i nuclei familiari che hanno percepito il sussidio sono stati 1,14 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone: il 16% in più rispetto al maggio 2020.
Il reddito di cittadinanza, destinato a sostenere le difficoltà economiche di chi è cittadino italiano o europeo, con soggiorno temporaneo o residente in Italia da almeno 10 anni, vedrà anche controlli più stringenti, maggiori restrizioni sull’accesso all’assegno con controlli preventivi e l’introduzione di un’apposita commissione di esperti per potenziarne l’efficacia. Cambiano, infatti, la modalità di rientro al lavoro: sarà studiato un modo per spingere le persone a tornare sul mercato attraverso l’impiego delle agenzie interinali, che potrebbero con il tempo sostituire del tutto i cosiddetti navigator. Inoltre, l’idea è di diminuire l’assegno alla seconda offerta di lavoro rifiutata. Un’altra modifica arriva sui sussidi destinati alle famiglie numerose: il governo sta studiando una modalità per rivedere i parametri di assegnazione. Con questo e con un aumento dei controlli il governo punta a risparmiare un miliardo.
Fino a oggi, il lavoro offerto a un disoccupato percettore del reddito di cittadinanza deve essere di almeno tre mesi e lo stipendio deve essere superiore a 858 euro al mese. Il sussidio prevede un assegno medio di 570 euro al mese erogato a 1,4 milioni di nuclei beneficiari. Al momento si attende, entro inizio novembre, anche la relazione del Comitato per la valutazione del reddito istituito dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e guidato dalla sociologa Chiara Saraceno.