Città

A Fuorigrotta il murale antismog più grande del Sud

L’opera dello street artist Zed1 per riqualificare il quartiere napoletano smaltirà l’inquinamento prodotto da 79 automobili al giorno. Ma non è l’unico esempio di arte di strada sostenibile
L'eco-murales dello street artist Zed1 lungo la parete della scuola Silio Italico di Fuorigrotta, a Napoli.
L'eco-murales dello street artist Zed1 lungo la parete della scuola Silio Italico di Fuorigrotta, a Napoli.
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
29 marzo 2022 Aggiornato alle 13:00

A Napoli è stato inaugurato il più grande eco-murale del Mezzogiorno, realizzato dallo street artist Zed1, grazie a una tecnica innovativa. Un intervento artistico, voluto dalle B Corp italiane in collaborazione con Yourban2030, che ha il pregio, al contempo, di avere un impatto positivo sul territorio. La particolare vernice utilizzata, ideata in Italia, infatti, sarà in grado di assorbire ogni giorno lo smog prodotto da 79 veicoli.

L’opera, che si estende per 370 mq, lungo la parete della scuola secondaria Silio Italico di Fuorigrotta, raffigura una bambina che spalanca le porte grigie e arrugginite del vecchio mondo, costellato di ciminiere e fumo, mostrando una alternativa green, con lampadine supercolorate e a basso consumo energetico.

Neppure il luogo del murale è casuale, nella periferia di Napoli, in un quartiere complesso, che a 30 anni dalla chiusura di Italsider e dalla messa a bando dell’amianto, ancora subisce gli effetti causati all’inquinamento industriale. Un primo, importante passo per riqualificare la zona.

Il coinvolgimento della comunità è stato fondamentale per i lavori: la scuola media Silio Italico e il preside Diego Rije non solo hanno offerto e reso disponibile il muro della struttura per la realizzazione dell’opera, ma hanno attivato laboratori creativi per stimolare un dibattito e una riflessione collettiva sul tema.

Quello della città partenopea non è l’unico eco-murales della Penisola.

A Roma, in uno degli incroci maggiormente trafficati della Capitale, c’è il più grande murales anti-smog d’Europa - in grado di depurare l’aria come farebbe un bosco di 30 alberi : si chiama “Hunting Pollution” di Iena Cruz, artista milanese reso celebre a livello internazionale dai suoi murales sparsi tra New York, Miami, Barcellona e Città del Messico. È stato inaugurato a Roma nel 2018, in Via Ostiense. Rappresenta un airone tricolore, un uccello in via d’estinzione, dal piumaggio cangiante, che cattura un pesce nell’acqua che porta i segni dell’inquinamento.

Sempre a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un orso polare campeggia imponente tra i palazzi dal 2019. Il protagonista, dipinto dal talentuoso Matteo Brogi, tiene tra le zampe, un po’ goffamente, un cono gelato a forma di mondo che si sta sciogliendo, a denuncia del riscaldamento globale.

A Milano, nel quartiere Maciachini, una delle pareti de La Vaillant è interamente dedicata a un eco-murales firmato dal duo di artisti Orticanoodles, raffigurante un bosco rigoglioso, popolato da diverse specie animali. L’azienda tedesca, attiva nella produzione di impianti di riscaldamento, ventilatori e condizionatori, ha deciso di impegnarsi a limitare il proprio impatto ambientale così. Sempre a Milano si trova un’altra opera di Iena Cruz: Anthropoceano. Un termine coniato dallo stesso autore, con un chiaro riferimento all’era geologica in corso, quella dell’Antropocene. Una piattaforma petrolifera e alcuni animali imprigionati in un’enorme bottiglia di plastica.

Spostandoci a Trento possiamo ammirare Lupi in città, di Mattia Campo Dall’Orto e MART. Il murales racconta il legame millenario, condito da folklore e leggende, tra uomo e lupo, un animale purtroppo a rischio estinzione.

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