Ambiente

Dieci canguri in fuga dallo zoo di Kharkiv

Il Feldman Ecopark vicino alla città ucraina è stato colpito da proiettili e ordigni: i marsupiali sono stati stipati dai volontari in un furgoncino e hanno affrontato un lungo viaggio verso la salvezza. Ma ci sono ancora altri esemplari in pericolo
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29 marzo 2022 Aggiornato alle 07:00

Dieci canguri in un bagagliaio: una piccola immagine di speranza e solidarietà nel cuore dell’orrore. Mentre l’invasione russa continua a devastare i territori ucraini, lasciando sul campo migliaia di vittime e intere città distrutte, dalla periferia di Kharkiv, ennesimo luogo dilaniato dalla guerra, arriva la testimonianza video di un uomo che ha salvato gli ultimi canguri dello zoo del Feldman Ecopark.

La struttura, che si trova a circa 40 chilometri fuori da Kharkiv, è stata minacciata costantemente dai bombardamenti e si stima ospitasse circa 300 specie di animali. Essendo in mezzo alla linea di fuoco, i proiettili hanno distrutto gabbie e recinti ed è stata data notizia della morte di alcuni esemplari di scimmie e primati, ma anche di capre e daini e altri mammiferi, così come alcuni alcuni animali sarebbero fuggiti (per esempio dei lupi) e molti altri sono stati messi prontamente in salvo.

In un video pubblicato sui social e diventato virale, ritwittato anche dai profili collegati al Ministero degli affari esteri dell’Ucraina (MFA), un giovane eroe mostra il recente salvataggio dei canguri: per poterli portare lontano dai missili e le bombe, ha caricato alcuni marsupiali in un piccolo van per poi trasferirli dopo un lungo viaggio in un luogo sicuro la cui posizione non è data a sapere.

In un letto di paglia sistemato sul retro del furgone si vedono i piccoli canguri, stretti fra loro, diretti a una nuova casa. I responsabili del Feldman EcoPark hanno affermato che ora gli animali sono al sicuro. Coloro che li hanno tratti in salvo, come il ragazzo che si mostra alla guida del furgone, in rete sono subito diventati nei commenti “gli angeli dei canguri”, portatori di messaggi di speranza nelle atrocità del conflitto.

Diversi altri animali, dalle tigri sino agli elefanti, e provenienti da varie strutture in cattività dell’Ucraina, nel tempo sono stati ricollocati per fortuna in zoo della Polonia e altre aree vicine. Molti altri invece sono ancora in attesa di essere trasportati in aree più idonee e sicure. In una nota a commento del video l’EcoPark ha detto che “ora andrà tutto bene! Mille grazie ai volontari e ai dipendenti che si prendono dei rischi per salvare gli animali, così come ai nostri numerosi amici: persone premurose, aziende e ONG che ci aiutano finanziariamente e rendono possibili le nostre operazioni di salvataggio”.

Ringraziando tutti coloro che tra impegno sul campo e donazioni stanno aiutando a salvare gli animali dello zoo, hanno anche ricordato come nella struttura ci sono ancora altri animali in estrema difficoltà, come alcuni tapiri, difficili da spostare per il loro peso. “È una corsa contro il tempo” rammentano gli operatori dello zoo, convinti però che grazie alla solidarietà delle persone ad altre creature ospitate verrà presto garantito un futuro lontano dalle bombe.

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