Economia

5 consigli per ridurre il gender gap finanziario

Secondo la Bank of New York, se le donne avessero la stessa propensione all’investimento degli uomini oggi disporrebbero di un capitale di 3,22 trilioni di dollari in più nel mondo. La buona notizia è che “alfabetizzarsi” si può. Come indica qui la business mentor Luana Svaizer
Credit: Mathieu Stern
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
24 marzo 2022 Aggiornato alle 19:10

I recenti studi della Bank of New York e di Ubs (Global Wealth Women and Investing) hanno rivelato che se le donne avessero investito allo stesso tasso degli uomini, oggi disporrebbero di un capitale di 3,22 trilioni di dollari in più nel mondo, con oltre 1,87 trilioni che sarebbero confluiti in investimenti più sostenibili.

Allo stesso modo, una ricerca della banca online N26 concentrandosi sull’Europa, ha messo in evidenza che le donne europee - un campione di persone in Austria, Germania, Italia, Francia e Spagna - investono in media il 29% in meno del loro reddito mensile rispetto agli uomini.

Ad un quadro mondiale ed europeo non raggiante, si aggiunge una particolare fragilità nazionale: l’Italia è agli ultimi posti delle classifiche Ocse in materia di alfabetizzazione finanziaria in generale e le donne ne escono maggiormente penalizzate.

Ma, non tutto è così nero: secondo un sondaggio condotto da Fidelity, e riportato da Il Sole 24 Ore, il numero di donne, almeno negli Stati Uniti, motivate a investire è lievitato del 50%. Circa il 67% delle americane sta superando la propria “comfort zone finanziaria”, investendo oltre i piani pensionistici, contro il 44% del 2018. Tuttavia, le donne sposate tendono a lasciare al coniuge le decisioni finanziare per entrambi.

Secondo la business mentor Luana Svaizer tra le ragioni per cui le donne incontrano maggiori difficoltà nel relazionarsi con il denaro, ci sarebbe l’imprinting familiare, cioè l’educazione economica ricevuta il retaggio culturale, il timore di perdere la propria indipendenza economica, la completa fiducia nei confronti del proprio partner (che le porta a disinteressarsi di soldi) e il senso di inadeguatezza rispetto a posizioni di potere.

Dal 2016 Svaizer tiene corsi e consulenze di educazione finanziaria online e dal vivo. Ha inventato il metodo Business Your Life, con il quale segue le donne nel loro percorso di affermazione e realizzazione professionale. Le partecipanti lanciano progetti imprenditoriali e commerciali nuovi e hanno l’opportunità al contempo di costruire una rete di contatti con altre donne lavoratrici.

Svaizer – autrice anche di due libri, Una mamma in business e La Terza Rivoluzione femminile, ha stilato una serie di consigli pratici e di piccoli cambiamenti da apportare alle proprie abitudini. Eccone 5.

1. Assumi una leadership finanziaria. Il primo passo è cominciare a interessarsi a tutto ciò che concerne il conto corrente e i rapporti con la banca, fissando una lista di obiettivi di difficoltà crescente. Per esempio, prendere l’abitudine di monitorare settimanalmente il conto per avere consapevolezza dei propri movimenti finanziari; valutare se ci siano spese superflue e se esistono forme di investimento alternative a quello bancario, come finanziare l’attività imprenditoriale di un’amica o comperare un immobile.

2. Non darti per scontata. Bisogna sempre chiedersi quanto effettivamente si contribuisce all’economia familiare e quanto questo apporto venga riconosciuto. “Adotta la tecnica di far notare ciò che fai e, ogni tanto, crea qualche piccolo disagio non facendo qualcosa che gli altri si aspettano, in modo da far apprezzare maggiormente il tuo contributo”.

3. Calcola quanto vale il tuo tempo. Poniti queste domande: “Quali competenze professionali ho acquisito? Quanti anni di esperienza ho? Come mi posiziono sul mercato?”. Un bilancio di tutti questi fattori costituisce il valore economico del tuo tempo.

4. Considera l’indipendenza come una forma d’amore. Spesso le donne nel tentativo di conciliare la sfera lavorativa a quella familiare e il desiderio di autodeterminazione con il senso d’appartenenza, convivono con un senso di colpa latente. Ma è necessario ricordarsi che essere economicamente indipendenti non vuol dire dover rinunciare alla famiglia, al proprio compagno o ai figli. “Si è davvero libere quando si resta per amore e non per necessità economica”.

5. Risparmia giorno per giorno. Come ultimo consiglio pratico, Luana Svaizer propone di mettere da parte una piccola somma di denaro (prima 1 euro, poi 2 etc.) ogni settimana per un certo tempo. Dopo un anno, senza particolari sforzi si saranno accantonati in 52 settimane 52 euro. Secondo la business mentor è un buon metodo per comprendere il valore dei soldi. “Mia figlia di 9 anni lo ha capito così bene che oggi è l’ ‘addetta’ alle spedizioni dei miei libri online: prende un piccolo compenso per ogni singolo imbustamento, esige di essere pagata subito e conserva il suo guadagno”.

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