Ambiente

Aiuto! I pesci stanno perdendo i colori

Uno studio della James Cook University racconta come crisi climatica e sbiancamento, degradando i coralli, stiano portando altri organismi a cambiare sfumature
Credit: Insung Yoon
Tempo di lettura 3 min lettura
27 marzo 2022 Aggiornato alle 21:00

Chi ha avuto la fortuna di nuotare in una barriera corallina non può che essere rimasto stregato dall’infinità di colori sott’acqua. Gialli, verdi, rossi, blu, perfino dalle striature fluorescenti, gli organismi che animano queste meravigliose città sommerse sono un patrimonio unico: nei prossimi anni però, a causa della crisi climatica innescata dall’uomo e dallo sbiancamento dei coralli, i pesci potrebbero addirittura perdere i colori.

Il declino delle barriere coralline di superficie è drammatico. Della grande barriera corallina australiana, che da fine anni ‘90 a oggi ha affrontato più fasi di morte e sbiancamento, si stima resti intatto e inalterato appena il 2%, una piccola porzione che non ha subito gli effetti del surriscaldamento delle acque e la morte degli organismi che tengono in vita i polipi dei coralli.

Questo degrado sta portando alcune zone a diventare più grigie, bianche, di colori tenui o tutti uguali: di conseguenza, dato che laggiù tutto è interconnesso, anche i pesci potrebbero perdere colore, sostiene uno studio condotto da Chris Hemingson e i suoi colleghi della James Cook University, pubblicato su Global Change Biology.

Più i coralli si sbiadiscono, più i pesci colorati avranno problemi a essere esposti ai predatori. Esaminando le condizioni dei coralli nell’arco di trent’anni, secondo Hemingson «le barriere coralline del futuro potrebbero non essere gli ecosistemi colorati che riconosciamo oggi. I nostri risultati suggeriscono che potrebbero trovarsi in un punto critico di transizione ed essere pronte a diventare molto meno variopinte nei prossimi anni».

A causa delle emissioni, del cambiamento della temperatura delle acque e dei fenomeni di sbiancamento, le aree delle barriere coralline dell’isola di Orpheus, zona centrale della grande barriera australiana, stanno perdendo vari tipi di coralli, da quelli ramificati a quelli più piccoli e molli, molti dei quali colorati. I ricercatori hanno osservato che in questo punto i pesci dai toni vivaci sono sempre meno presenti. «Man mano che questi coralli complessi diventano più rari le comunità di pesci potrebbero diventare più opache» spiegano.

Devastati anche da gravi perturbazioni meteo, tra cui ondate di calori e cicloni, oppure dalla crescita di alghe che ne soffocano lo sviluppo, «i coralli morti e i tappeti di alghe hanno contribuito a diminuire la diversità dei colori nella barriera» e di conseguenza «anche quella dei pesci» dicono i ricercatori australiani. Da quanto studiato, gli esperti sostengono per esempio che diverse specie di pesci dalle tonalità gialle o verdi sono diminuite per abbondanza di circa due terzi negli ultimi trent’anni.

Una perdita che potrebbe apparire davvero scoraggiante in un mondo sempre più mutato dagli effetti della crisi climatica.

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