Futuro

Il caso Sunrise Movement

Il gruppo di giovani ambientalisti, nato nel 2017 negli States, sta affrontando un momento di riflessione dopo l’inattivismo della presidenza Biden verso la crisi eco-climatica. Un esempio di come non sia sempre facile diventare tutti “Greta”
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
23 marzo 2022 Aggiornato alle 07:00

1992. Severn Cullis-Suzuki, all’epoca dodicenne, tenne un discorso durante il Summit della Terra a Rio de Janeiro. Il video del suo intervento, “La bambina che zittì il mondo per 6 minuti”, divenne virale.

2018. Greta Thunberg ha scioperato per la prima volta davanti al parlamento svedese, ispirando poi la nascita del movimento Fridays for Future. Nei successivi anni sono seguiti numerosi scioperi in tutto il mondo.

2021. Kidus Girma ha iniziato il suo sciopero della fame per protestare contro il mancato intervento della presidenza Biden riguardo la crisi climatica. La protesta si è conclusa 10 giorni dopo.

Girma è membro del Sunrise Movement, organizzazione giovanile che si batte per rendere il cambiamento climatico una priorità in tutta l’America. Oggi il gruppo è alla ricerca di una nuova strategia che possa ridefinire il proprio futuro. Il settimanale di informazione statunitense Time ha ricostruito la storia di Girma e del suo gruppo dagli albori.

Il movimento è nato nel 2017, ma è stato solo l’anno successivo che ha ottenuto il primo importante riconoscimento mediatico. Nel novembre del 2018 ha organizzato un sit-in nell’ufficio della presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi (anche grazie al sostegno di Alexandria Ocasio-Cortez). Nel 2019 un altro incontro-scontro, stavolta con la senatrice Dianne Feinstein, «la quale li ha rimproverati per essersi permessi di dire a un politico esperto cosa fare», scrive il Time.

Ma, anche dopo l’uscita dalle scene di Trump, il gruppo ha faticato nella sua lotta alla crisi climatica: tra gli interventi, Sunrise ha fatto pressioni affinché il disegno di legge Build Back Better (comprendente finanziamenti contro il cambiamento climatico) venisse approvato. «Biden codardo, combatti per noi», gridavano gli attivisti fuori dalla Casa Bianca nel giugno 2021, per protestare contro le promesse infrante dal presidente. «Molti democratici professionisti credono che Sunrise abbia frammentato il movimento ambientalista, alienando potenziali alleati e danneggiando l’immagine della causa più ampia», riporta il Time.

Oggi il movimento sta affrontando una sorta di crisi di identità: «Onestamente, è stato devastante vedere il modo in cui [il Build Back Better] è andato in stallo - ha dichiarato al giornale il direttore esecutivo di Sunrise, Varshini Prakash - Cos’altro dobbiamo fare per vincere?». Il gruppo ha così deciso di affrontare un processo di ricerca interiore, alla (ri)scoperta di nuovi percorsi da seguire: tra questi, far eleggere al Congresso più democratici di sinistra.

Sunrise si è quindi mobilitato per l’elezione di Jessica Cisneros, candidata al Congresso del Texas alle primarie democratiche del 1 marzo (sostenuta da Bernie Sanders, Elizabeth Warren e Alexandra Ocasio-Cortez). La giovane avvocata si è battuta contro Henry Cuellar, democratico conservatore del sud del Texas: i due candidati non hanno raggiunto la maggioranza e, quindi, dovranno riaffrontarsi al ballottaggio di maggio.

Oltre a ciò, le sezioni locali del movimento si sono attivate per trovare soluzioni alternative all’azione federale: «Gli studenti delle scuole superiori e dei college stanno cercando nuovi modi per spingere le loro istituzioni educative ad agire», scrive il Time.

Il giornale ha continuato il racconto di Girma e del suo sciopero della fame, spiegando come il giovane abbia tratto conforto nella sua impresa «dal sapere chi sono e cosa sto costruendo».

Forse è proprio questo il punto di arrivo della ricerca di Sunrise: la creazione di una comunità, la scoperta di un sostegno reciproco per una causa comune, la gratificazione per essere parte di qualcosa di più grande. In una parola, l’attivismo. «Come persona sono davvero piccolo - ha detto Girma - Ma ora vedo che molte piccole persone si sommano a qualcosa di grande, e mi sento grande nella mia piccolezza».

2022. A Torino Ruggero Reina del movimento ambientalista Extinction Rebellion ha scioperato digiunando per 8 giorni. A Roma alcuni attivisti della campagna Ultima Generazione di Extinction Rebellion hanno fatto lo stesso davanti al Ministero della Transizione Ecologica di Roma, stavolta per 11 giorni: chiedevano un incontro con il ministro Roberto Cingolani, tenutosi poi il 3 marzo.

Leggi anche
clima
di Sergio Ferraris 4 min lettura