Economia

Banca Etica punta sulle imprese delle donne

L’istituto di credito lancia un prestito obbligazionario per 15 milioni di euro a favore delle attività avviate da team femminili. Un aiuto per accrescere l’empowerment e l’uguaglianza di genere anche nel settore finanziario
Credit: Luca Gallo
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
7 marzo 2022 Aggiornato alle 17:40

A un giorno dal 23esimo compleanno di Banca Etica, operativa dall’8 marzo del 1999, l’istituto di credito lancia un prestito obbligazionario per 15 milioni di euro da destinare unicamente alle imprese femminili. Un aiuto per accrescere l’empowerment delle donne e valorizzarle pienamente all’interno del tessuto economico.

Banca Etica, l’istituto di credito costituito in forma di società cooperativa per azioni, specializzato nella finanza etica e alternativa, si ispira dalla nascita a un unico principio: “L’interesse più alto è quello di tutti”. Stavolta, in particolare, l’obiettivo è di destinare i 15 milioni di euro alle imprese femminili, come definite dal Codice delle Pari Opportunità: si tratta del testo che riunisce le leggi precedentemente in vigore sulle disposizioni in materia di pari opportunità tra uomini e donne e vuole favorire l’uguaglianza di genere nel mercato del lavoro. La promozione della parità salariale, per esempio, è solo uno dei punti focali della legge, modificata il 26 ottobre del 2021, che ora obbliga anche le aziende con più di 50 dipendenti a stilare un rapporto sulla situazione occupazionale del personale maschile e femminile.

L’indagine campionaria condotta da Unioncamere nel 2020 ha rivelato la maggior tendenza delle imprese femminili a investire nella lotta al cambiamento climatico e una maggior attenzione alla coniugazione vita/lavoro. Ma l’analisi ha messo in luce anche come la gran parte delle imprese femminili in Italia (46%) utilizzi come fonte di finanziamento capitale proprio o della famiglia. E ha origine proprio da qui la minor propensione delle banche a erogare credito alle donne: tra le imprese gestite da donne che hanno richiesto credito l’8% si è vista negare il finanziamento a fronte del 4% registrato per le altre imprese.

Questo nuovo strumento di Banca Etica si rivolge a clienti risparmiatori, retail o professionali, con propensione al rischio moderata e l’obiettivo di allocare risorse a medio-lungo termine in un prodotto di risparmio semplice e che generi un flusso di reddito costante, con in più la certezza che il denaro sarà impiegato per finanziare un’economia sempre più sostenibile e inclusiva.

Il periodo di collocamento è iniziato il 10 febbraio e termina l’11 aprile, con un investimento minimo di 1.000 euro (e multipli). Questo prodotto avrà una durata di 8 anni, con un tasso fisso all’1,15% lordo, pari allo 0,851% netto. Tutti i finanziamenti erogati saranno visibili sul sito di Banca Etica, che è l’unica banca italiana a permettere di consultare online l’elenco dei crediti erogati per consentire alla clientela di sapere come viene impiegato il denaro.

«Nel 2020 abbiamo finanziato 445 imprese femminili, pari al 28,6% del totale delle organizzazioni e delle imprese finanziate. Considerato che in Italia tali imprese sono il 22% del totale, possiamo dire di aver avviato un percorso positivo» ha spiegato Anna Fasano, presidente di Banca Etica. Negli ultimi anni la quota dei finanziamenti verso le imprese femminili è cresciuta di oltre 2 punti percentuali, passando dal 19,0 al 21,7% tra il 2020 e il 2021 e «il volume di nuovi impieghi verso le imprese femminili è cresciuto da 34,2 Mln a 39,6 Mln, con un aumento del 15,7%».

Secondo Anna Fasano, prima donna a guidare l’istituto e presidente dal 2019, «sostenere le imprese femminili non risponde solo a un impegno verso la parità di genere, ma ci permette di rafforzare la nostra mission a sostegno di un’economia pulita e inclusiva. Le imprese femminili finanziate operano infatti con più frequenza in settori ad alto valore sociale: assistenza, cultura, inserimento lavorativo di persone svantaggiate, accoglienza migranti” e producono un “effetto moltiplicatore” valorizzando talenti, aumentando occupazione e salario dei settori in cui operano».

L’anno scorso, in occasione dell’8 marzo, Banca Etica aveva raccolto più di 300 testimonianze tra socie, clienti e dipendenti dando voce al punto di vista femminile sulla finanza etica. Ne era uscita una serie composta da 5 podcast che, con la voce di Paola Maugeri, racconta le esperienze di donne illustri del presente e del passato intrecciate a storie di sostenibilità ambientale, sociale e di finanza etica. In occasione del ventitreesimo compleanno di Banca Etica, un incontro online ospiterà un dialogo sul tema del protagonismo femminile nelle imprese e nella finanza. “Attivismo in economia: il punto di vista delle donne”, sarà visibile sul sito di Banca Etica.