Futuro

In Kenya la mobilità diventa elettrica

Incrementare l’utilizzo di veicoli che non generano emissioni rendendo il settore più accessibile al mercato. Con vantaggi ambientali ed economici. È la missione della startup svedese Opibus
Filip Lovstrom, Filip Gardler, Johanna Alander och Mikael Gange: i fondatori di Opibus
Filip Lovstrom, Filip Gardler, Johanna Alander och Mikael Gange: i fondatori di Opibus
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
7 marzo 2022 Aggiornato alle 09:00

Se consideriamo la regione dell’Africa centro-orientale, il Kenya è sicuramente tra i Paesi con una delle economie più forti. Dispone di buone prospettive di crescita e di urbanizzazione, tanto da ipotizzare che entro il 2050 la metà della popolazione vivrà in aree urbane. Inoltre, il Kenya è un Paese che pone attenzione all’utilizzo di fonti ecologiche ed economicamente vantaggiose. A riportare questi dati è il KenInvest (Kenya Investment Authority), un organismo che opera nella promozione degli investimenti dello Stato.

Fatte queste considerazioni, non stupisce che lo Stato sia stato scelto come sua sede dalla società di mobilità elettrica Opibus. Prima di diventare una startup nel 2017, Opibus era un progetto di ricerca universitario svedese, con l’obiettivo di incrementare la mobilità elettrica nei mercati emergenti. Il Kenya si è prestato subito a questa nuova realtà imprenditoriale.

«La visione di Opibus è quella di rendere il trasporto elettrico più accessibile a un mercato più ampio, rendendo la tecnologia più efficiente in termini di costi e semplificando l’implementazione», scrive l’azienda. A oggi Opibus può convertire in elettrici veicoli quali fuoristrada (4x4), autobus e motociclette, tutti mezzi che producono alti livelli di emissione di CO2. Altro motivo per cui la startup ha scelto il Kenya quale sua base è che il Paese importa, in quantità crescenti, veicoli usati da poter convertire, donando loro una seconda vita.

Oltre al beneficio ambientale, la mobilità elettrica fornisce ai propri clienti anche vantaggi economici, perché questi veicoli permettono un notevole risparmio di carburante.

Lo scorso gennaio l’azienda ha presentato a Nairobi il primo autobus completamente elettrico del Kenya, nonché il primo di questo tipo progettato in Africa. «Questo è un passo verso la realizzazione dell’obiettivo di Opibus di rendere elettrico il sistema dei trasporti pubblici in Africa, sviluppando prodotti su misura per l’uso locale», aveva scritto l’azienda nel dare la notizia. Inoltre, aveva evidenziato come il loro nuovo autobus elettrico (prodotto in loco) avrebbe avuto costi inferiori rispetto all’importazione di veicoli uguali. Il lancio ufficiale avverrà a metà del 2022.

Come ha riportato la Cnn, il CEO di Opibus, Filip Lövström, ritiene che gli autobus rappresenteranno una parte fondamentale delle infrastrutture della regione, specialmente se consideriamo i tassi di crescita ed espansione della città di Nairobi.

L’azienda punta molto anche sui veicoli a due ruote: nella sezione “motociclette” del sito appare la dicitura “Progettato in Kenya per l’Africa”. La Cnn ha spiegato che Opibus ha cercato un modello di moto capace di adattarsi alle esigenze locali e che, alla fine, ha scelto di progettarlo lei stessa. «È una produzione nuova nella contea, quindi siamo una sorta di pionieri», ha affermato Lucy Mugala, un’ingegnera di ricerca e sviluppo del progetto.

Lo scorso dicembre Opibus e Uber hanno deciso di collaborare per ampliare la diffusione delle motociclette elettriche in Africa. L’accordo prevede che nel corso del 2022 la startup kenyana fornisca al servizio di noleggio 3.000 delle sue motociclette, così da incrementarne progressivamente l’utilizzo in tutto il continente.

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