Diritti

Donne, 30 aziende firmano un patto per favorire inclusive

Dal Women’s Forum G20 Italy parte la richiesta di garantire eque opportunità per favorire le assunzioni (almeno il 50%) e le promozioni di carriera
Il Giusto Mezzo è stato un movimento che nel 2021 ha condotto una campagna di sensibilizzazione per chiedere che la metà del Recovery Fund fosse destinata alle donne
Il Giusto Mezzo è stato un movimento che nel 2021 ha condotto una campagna di sensibilizzazione per chiedere che la metà del Recovery Fund fosse destinata alle donne
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19 ottobre 2021 Aggiornato alle 16:29

Da Milano il Women’s Forum lancia la sfida ai leader del G20 per chiedere che la ripresa economica e sociale metta al centro le donne.

In vista della presidenza italiana del “Gruppo dei 20”, che si svolge a Roma il 30-31 ottobre, nel capoluogo lombardo è riunito il Women’s Forum G20 Italy. “Il nostro obiettivo è di realizzare una She Covery for all, una ripresa inclusiva e sostenibile che metta il ruolo delle donne al centro dell’agenda del G20” spiega Chiara Corazza, rappresentante speciale per il G7 e G20 del Women’s Forum for the Economy & Society. Da qui le dieci proposte operative da sottoporre ai leader mondiali che si riuniranno a Roma. “Per questo stiamo coinvolgendo i vertici delle maggiori imprese nazionali e internazionali, affinché diventino i nostri campioni dell’eguaglianza di genere impegnandosi a firmare un patto per lo Zero Gender Gap” ha concluso Corazza. Sono trenta gli amministratori delegati che hanno siglato l’accordo, impegnandosi ad adottare un approccio inclusivo, garantire eque opportunità per favorire le assunzioni (almeno il 50%) e le promozioni di carriera.

Tra i firmatari del “Women Forum ceo Champions commitments” questa mattina, nella sede della Banca d’Italia, c’erano ceo, presidenti ed esponenti di aziende italiane e internazionali come Elena Goitini di Bnp Paribas, Jean Pierre Clamadieu di Engie e Silvia Candiani di Microsoft Italia. Da ricordare, tra le aziende impegnate anche Enel, Gucci, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Johnson&Jonhnson.

Dal palco del forum la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti si è detta “Orgogliosa del fatto che sotto la presidenza italiana del G20 e in un momento storico così cruciale i ceo di così importanti aziende abbiano aderito a un impegno così significativo e concreto per il raggiungimento della parità di genere e l’empowerment femminile”.

I dati dell’occupazione femminile in Italia sono ancora allarmanti. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche - Inapp -, la pandemia ha gravato soprattutto sulle donne. A dicembre 2020 le donne occupate erano 9 milioni e 530mila, gli uomini 13 milioni e 330mila. Rispetto all’anno precedente, si parla di 444mila persone occupate in meno, di cui 312mila donne. Si tratta di un calo femminile del 3,6%, contro il 2% maschile.

Proprio per chiedere che la metà del Recovery Fund italiano sia destinato alle donne, nell’ottobre del 2020 è nato il movimento spontaneo Giusto Mezzo, che ha condotto una lunga campagna di sensibilizzazione in proposito. Ispirato alla campagna europea Half of It, nata per destinare almeno la metà delle risorse del Next generation Eu a misure che includano le donne nella vita sociale ed economica del Paese, il Giusto Mezzo ha consolidato la presenza di un grande flusso rosa che non smetterà di lottare per la parità di genere.