Ambiente

Sarà spagnola la prima fattoria di polpi

Dalla prossima estate la multinazionale Nueva Pescanova inizierà a vendere la versione allevata di questo mollusco, considerato dalla scienza “senziente” ed empatico. L’iniziativa ha scatenato un dibattito etico e di sostenibilità
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4 marzo 2022 Aggiornato alle 15:00

Il documentario del 2020 The Octopus Teacher, premiato agli Oscar 2021, ha avuto il merito di aprirci gli occhi sui polpi. Raccontando una storia di amicizia fra un uomo e un mollusco, quasi fosse una favola, ha mostrato i dettagli della straordinaria intelligenza di questo animale, arrivando quasi a lasciarci immaginare le sue emozioni. Allo stesso tempo, ci ha aiutato a comprendere quanto un polpo possa essere “felice” nel suo ambiente naturale, portandoci a pensare sia alle sofferenze legate alla sua pesca, sia a una sua possibile vita in cattività. Eppure, nonostante questa “apertura”, il polpo continua a essere un animale fortemente richiesto sulle nostre tavole.

Per questo in Galizia sono stati ultimati i preparativi di quello che sarà ufficialmente il primo allevamento commerciale di polpi al mondo. Una “fattoria” per crescere polpi e rivenderli che ha già aperto un dibattito pieno di contrasti.

L’azienda di acquacoltura Nueva Pescanova, che ha investito 65 milioni di euro in questa operazione, ha annunciato che dalla prossima estate inizierà a commercializzare il polpo d’allevamento. Entro il 2023, l’animale sarò pronto ad approdare sulle tavole di tutto il mondo.

La multinazionale spagnola, che ha battuto i progetti delle concorrenti in Messico, Giappone e Australia, mira a ottenere entro il 2026 3.000 tonnellate all’anno di polpi. Generando centinaia di posti di lavoro alle Canarie.

È un business non da poco, se si conta che in 10 anni, tra il 2010 e il 2020 circa, il valore commerciale di questi molluschi è passato da 1,30 miliardi di dollari a 2,72 miliardi, dicono i dati Onu, così come il pescato è cresciuto circa del 10%. Anche per questo da tempo diverse realtà tentano di allevare i polpi in cattività, spesso però con risultati negativi.

Allevati in grandi vasche dove vengono nutriti, “ingrassati” e venduti, i polpi in cattività spesso mostrano tassi di elevata mortalità, problemi di cannibalismo, automutilazione e condizioni di salute precarie. L’azienda spagnola dice di aver eliminato queste condizioni e aver allevato già 5 generazioni di polpi nelle loro colture.

Questo però - ricordano diversi esperti internazionali - non significa che non ci sia una questione etica da affrontare e che i polpi non soffrano. Secondo uno studio della London School of Economics basato su altri 300 studi scientifici passati a peer review, i polpi sono esseri senzienti in grado di provare angoscia e felicità. Il riconoscimento di esseri senzienti in Gran Bretagna ha portato al divieto di bollirli vivi, così come per le aragoste. Il Wwf racconta alla Reuters che “i polpi sono estremamente intelligenti ed estremamente curiosi. Ed è risaputo che non sono felici in condizioni di cattività”.

Nueva Pescanova, per contro, ha ribadito il totale benessere dei polpi con il sistema che ha sviluppato, pur non fornendo i dettagli. Tra le diverse posizioni relative al nuovo allevamento, si apre poi un dibattito se l’acquacoltura, e in particolare quella dei polpi, possa essere o meno sostenibile. In natura i fondali stanno subendo la pressione della pesca, motivo per cui dall’azienda spagnola sostengono sia necessario trovare alternative. Associazioni ambientaliste come il Wwf si dicono invece contrarie, altre come la PETA sostengono che una soluzione ci sarebbe: non mangiare i polpi, e chiedono alle persone di protestare contro il neo allevamento spagnolo.

Nel frattempo, i pescatori locali temono che la nuova “fattoria dei polpi” possa abbassare i prezzi e minare la qualità del prodotto.

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