Ambiente

Rumori dal sottosuolo

I suoni prodotti dagli esseri viventi che abitano nel terreno sono molti, ma impercettibili per noi. La bioacustica cerca di fare luce sulla straordinaria varietà di “comunicazioni” tra larve, lombrichi, lumache e microrganismi, che potrebbe essere utile a preservare la biodiversità
Credit: Juli Kosolapova
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6 marzo 2022 Aggiornato alle 17:00

Il suolo sotto i nostri piedi non è un posto silenzioso come potremmo immaginare. Non si compone di strati di terreno compatti e uniformi fra loro, ma si sviluppa in gallerie, conche, cumuli che fanno da casse di risonanza all’enorme varietà di esseri viventi che lo popolano costantemente di tanti, piccoli suoni. Batteri, funghi microscopici, ma anche millepiedi, lombrichi, lumache e topolini. Lo svela un approfondimento della Bbc Future, Why soil is a surprising noisy place.

Se pensiamo che la terra su cui camminiamo ospita, rispetto a qualsiasi altro luogo del Pianeta, il maggior numero di esseri viventi, ciascuno dei quali conduce le proprie attività – i vermi strisciano lungo i tunnel, le larve si nutrono di radici e le radici crescono e si muovono impercettibilmente - viene da pensare che là sotto debba esserci un gran baccano.

In un solo campione di terriccio, gli scienziati dicono che potremmo trovare fino a 100 milioni di organismi. Creature più grandi, come per esempio i mammiferi, in particolare alcune specie di talpa, si servono dei suoni per comunicare con i loro simili battendo le zampe nei cunicoli scavati in profondità. Altre, come le formiche tagliafoglie, “urlano” quando si trovano in difficoltà, per esempio in occasione di frane nel terriccio, in modo da essere salvate dalle compagne che corrono subito in soccorso. Ci sono larve di maggiolino che ronzano come cicale, altre che stridulano come cavallette digrignando le mandibole, spiega la ricercatrice Carolyn-Monika Görres del Dipartimento di Ecologia applicata dell’Università tedesca di Geisenheim, autrice di uno studio pubblicato su Nature.

A fare luce su questi misteri e rumori una branca della biologia chiamata bioacustica del suolo: scienziati di tutto il mondo ascoltano e registrano i rumori provenienti dal terreno, la maggior parte dei quali però non è percepibile dal nostro udito. La ricercatrice italiana Monica Gagliano, che si occupa di ecologia evoluzionistica per il Biological intelligence lab della Southern Cross University, per l’Università dell’Australia Occidentale e per l’Università di Sydney, ha scoperto attraverso una serie di esperimenti che anche le radici delle piante per crescere seguono il suono dell’acqua, ossia le vibrazioni prodotte nel terreno dallo scorrere dei liquidi.

Inoltre, «il suolo aiuta a trasformare gli elementi come il carbonio, l’azoto, il fosforo e il potassio che nutrono le piante, e che a loro volta diventano cibo e foreste, e rilasciano l’ossigeno nell’aria permettendoci di respirare» ha spiegato alla BBC Steven Banwart, ricercatore all’Università di Leeds nel Regno Unito, esperto di suolo, agricoltura e acqua, autore dello studio Soil functions: Connecting Earth’s Critical zones sulla rivista Annual Reviews of Earth and Planetary Sciences,

Tutti gli organismi che vivono sottoterra costituiscono degli insostituibili decompositori, in grado di trasformare sostanze organiche in materia inorganica e facilitare quindi i processi di trasformazione. Ma potrebbero anche risultare utili per preservare l’ambiente e localizzare i parassiti nocivi che ogni anno provocano danni ingenti al settore agricolo: le infestazioni di piralide della vite, per esempio, possono ridurre il rendimento delle piante del 47%.

Oggi molti agricoltori sono costretti a ricorrere indiscriminatamente ai pesticidi, finendo con l’uccidere qualsiasi forma di vita presente nel sottosuolo, come spiega Louise Roberts, ricercatrice della Cornell University, negli Stati Uniti ed esperta di bioacustica, alla BBC. Lei e il suo team stanno portando avanti una sperimentazione con dei particolari sensori collocati nel terreno, che dovrebbero essere in grado di percepire le vibrazioni prodotte dai movimenti dalla fauna sotterranea, così da evitare l’impiego di fertilizzanti laddove c’è più vita.

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