Il 25 settembre 2015 l’ONU ha fissato gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 per evitare di superare il punto di non ritorno. L’Agenda 2030 declina in maniera netta gli impegni che devono essere inderogabilmente presi, eppure appare chiaro da tempo che quegli impegni saranno disattesi.
Perché non siamo capaci di sottoscriverli? È solo la visione egoistica di un sistema costantemente impegnato nell’appagamento del presente, incapace di porsi dubbi sul costo ambientale del proprio mantenimento? Perché dati e consapevolezza non bastano?
La Fabbrica del Mondo ci ha conquistato con le sue interviste, gli approfondimenti ma soprattutto le sue domande. Sono le domande alle quali singolarmente non sappiamo rispondere che rendono il senso dello stare insieme, quel cercare risposte che non valgano solo per sé, ma per la collettività.
La Fabbrica del Mondo esce dallo schermo per incontrare le persone e lo fa insieme a La Svolta durante una tre giorni di riflessioni sull’ambiente, i diritti e il futuro.
La Fabbrica del Mondo è un progetto aperto per riflettere sul presente, sui cambiamenti in atto, sul futuro che ci attende. Temi centrali nelle nostre vite come la crisi ambientale, il saccheggio delle risorse naturali, il cambiamento climatico, l’energia… pongono interrogativi la cui risposta non è più demandabile. Per questo è iniziato un viaggio, importante, alla ricerca di risposte ma anche di nuove domande.
Ci incontriamo per parlarne, condividere visioni, organizzare pensieri e iniziare un ragionamento insieme, per fare esercizi di polis.
1 settembre
È possibile
esplorare
il futuro?
/
Futuro
Il futuro non si prevede. Si immagina nelle narrazioni che avviluppano gli umani mentre vivono la loro vita quotidiana o prendono le decisioni che ne cambiano drasticamente il corso. E quelle narrazioni possono essere oppressive, perché costruite sulla paura. O possono essere liberatorie, perché alimentate dalla scienza. Come si può cercare una bussola? La prospettiva storica, in tutto questo, sembra essere quella che aiuta a tenere meglio in equilibrio la visione e l’azione. Soprattutto se aiuta a leggere il cambiamento della narrazione stessa: come avviene, per esempio, quando il progresso cessa di essere definito dalla semplice innovazione tecnologica e punta a rispondere all’obiettivo della qualità della vita sul pianeta.
Leggi di più Leggi di menoOre 18 — Talk
Bruce Sterling, scrittore
Modera: Luca de Biase, giornalista
Ersilia Vaudo, astrofisica,
Chief Diversity Officer Esa
Sara Segantin, co founder
Fridays For Future Italia
Marta Cuscunà, attrice
A seguire
La Cattedrale racconto estratto dallo spettacolo SANI! teatro fra parentesi
di e con Marco Paolini
e con le musiche di
Lorenzo Monguzzi e Saba Anglana
2 settembre
Vogliamo
superare il conflitto
generazionale?
/
Ambiente
L’evoluzione esplora il possibile, suggerisce l’adattamento all’esistente, ma favorisce il cambiamento. L’evoluzione degli umani è biologica e culturale. Dunque sociale, conflittuale, creativa. Tra le generazioni c’è fatalmente conflitto, se è vero che quelle anziane cercano l’adattamento e quelle giovani cercano il cambiamento. Negli anni Sessanta poteva essere più orientato ai diritti sociali e civili. Negli anni Venti del Duemila è molto concentrato sui temi ambientali. Ma può bastare il conflitto generazionale? Può avvenire che si trasformi in una collaborazione per il bene comune? Un fatto è certo: alla fine il passaggio del testimone è fatale. Un approccio creativo al conflitto potrebbe arricchirlo di senso della prospettiva.
Leggi di più Leggi di menoOre 18 — Talk
Telmo Pievani, filosofo
Modera: Cristina Sivieri Tagliabue, direttrice de La Svolta
Alice Pomiato, green content creator e formatrice
Gianfranco Bettin, saggista
Maria Scoglio, autrice
A seguire
Non Farcela, un po’ libro un po’ racconto
di Mammadimerda
alias Francesca Fiore e Sarah Malnerich
3 settembre
Lavoro: è davvero
tutta colpa della
tecnologia?
/
Diritti
L’Italia è l’unico Paese dell’Ocse nel quale i salari sono diminuiti negli ultimi trent’anni. I dati lo raccontano e non dicono solo questo: segnalano la crescita dei lavori per chi ha competenze molto sofisticate e anche per chi non ha nessuna competenza significativa, mentre lo spazio del ceto medio si restringe. Mostrano la crisi dell’ascensore sociale e le crescenti difficoltà ad emergere per chi nasce in una famiglia povera. Danno conto della condizione per la quale la maggior parte dei laureati viene da famiglie di laureati. C’è chi vede nella tecnologia la causa di queste dinamiche. Ma è vero? Oppure si tratta di una conseguenza di quarant’anni di neoliberismo iperindividualista? Ciò che è ingiusto si vede facilmente. Ciò che è giusto è più nascosto.
Leggi di più Leggi di menoOre 18 — Talk
Azzurra Rinaldi, economista
modera: Marco Paolini, attore e autore
Sandrino Graceffa, cofondatore
SMart Coop
Alberto Baban, imprenditore, fondatore
e Presidente VeNetWork
Alessandra Ballerini, avvocata specializzata
in diritti umani e immigrazione
A seguire
Fabbrica, racconto in forma di lettura
di Ascanio Celestini
Gli incontri della Fabbrica del Mondo: il bilancio della prima edizione
Tutto esaurito, nonostante il meteo, per il primo appuntamento con il Festival organizzato da La Svolta e Jolefilm. Una tre giorni seguita da un pubblico attento e fedele
La Fabbrica del Mondo: è davvero tutta colpa della tecnologia?
La terza e ultima giornata del nostro festival - ideato e organizzato insieme a Jolefilm - si è incentrata sui diritti e sul mondo del lavoro. Ne hanno parlato Azzurra Rinaldi, Alberto Baban, Sandrino Graceffa, e Alessandra Ballerini
La Fabbrica del Mondo: vogliamo superare il conflitto generazionale?
La seconda giornata del nostro festival, ideato e organizzato insieme a Jolefilm, si è incentrata sull’ambiente e sulla necessità di istaurare un dialogo tra generazioni. A parlarne insieme, Telmo Pievani, Alice Pomiato, Maria Scoglio e Gianfranco Bettin
La Fabbrica del Mondo: è possibile esplorare il futuro?
All’incontro inaugurale del nostro festival - ideato e organizzato insieme a JoleFilm - ci siamo interrogatə sul futuro e sul perché abbiamo bisogno di parlarne proprio adesso. Tutto insieme a Bruce Sterling, Ersilia Vaudo, Sara Segantin e Marta Cuscunà